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fino al 24.VI.2007 | La donna tipo “Novecento” | Milano, Spazio Mazzotta

di - 8 Giugno 2007

L’esposizione organizzata dallo Spazio Mazzotta si presenta come un’ideale continuazione della mostra dedicata a Guido Crepax nel 2006. Crepax, maestro dell’arte del fumetto, con il suo stile unico e inconfondibile, crea personaggi indimenticabili che colpiscono l’immaginario collettivo. È il caso della sua più celebre creazione, la splendida Valentina: alta, snella, slanciata, con un fisico da modella della haute couture, quasi sempre nuda o elegantemente discinta, per sedurre senza falsi pudori. Col suo famosissimo caschetto nero, entrato subito nel mito, ha alimentato i sogni di migliaia di uomini. Considerata da molti come il corrispondente femminile dell’artista, è l’emblema della passione di chi da sempre mette tutto se stesso in ciò che istintivamente ama fare. Valentina è il compendio e l’esaltazione di una femminilità nuova, fatta di donne ironiche e grintose che affrontano la vita con fantasia e disinvoltura.
Gli anni Sessanta compaiono vivacemente nei lavori eseguiti a china, la tecnica preferita da Crepax, che con precisione e minuzia documentaristica rappresenta nei dettagli la città di Milano con le sue strade, i suoi monumenti e i suoi palazzi. La vita del boom economico appare elegante e patinata, come permeata da un’aurea algida e magica. La raffinatezza del tratto si ritrova nelle situazioni narrate come in un film emozionante.
Nella nuova mostra le opere del fumettista sono affiancate dalle tavole di autori a lui contemporanei, come Rocco Tedesco, Simeoni, Cassinari. Sono lo spirito e la qualità dell’immagine che costituiscono il comune denominatore della rassegna, calando lo spettatore nel magico mondo delle dive e della femme fatale del passato.
Compaiono i vecchi cartelloni cinematografici, con le star in primo piano, che ispirano molte altre tavole. Altri lavori invece ricordano i primi manifesti pubblicitari, con donne elegantemente vestite, secondo la moda del tempo: attillati cappottini che sottolineano la silhouette e i capelli bombati o legati sotto il foulard come negli anni Sessanta. La donna però non è solo ritratta come modella o attrice, a volte è madre amorevole che consola il figlio, come ne Il Segreto di Luca di Sergio Zaniboni (anni ’60) o è amante felice (Danzavano amorosamente di Alberto Bianchi, 1940) o triste e delusa (Le strinse teneramente il polso di Ambrogio Lombardi, anni ’30). Nella vignetta satirica I conti della Moglie (1950) di Rino Albertarelli, in arte Albert, figura il cliché della moglie che sperpera tutto il denaro faticosamente guadagnato dal marito afflitto dalla prodigalità della compagna.
La mostra propone in ordine cronologico un excursus nell’illustrazione della stampa italiana dai primi del Novecento agli anni Sessanta, documentando l’evoluzione del gusto e dello stile attraverso le riviste più in voga e di successo. Documenti storici e artistici di sicuro interesse per lo sviluppo del settore e lo studio dell’identità femminile nel secolo scorso.

vera agosti
mostra visitata il 22 maggio 2007


Dal 15 maggio al 24 giugno 2007 – La donna tipo “Novecento”
Spazio Mazzotta – Foro Buonaparte 60 (20121)
+39 0245498776 (info), +39 0245498815 (fax)
info@spaziomazzotta.itwww.spaziomazzotta.it  
orario: lunedì chiuso, martedì- venerdì 10-14 e 15.30-19.30, sabato 14.30-19.30 (possono variare, verificare sempre via telefono)
ingresso libero


[exibart]

Visualizza commenti

  • complimenti alla critica...ha visto la mostra ben tre giorni prima che aprisse...che fretta...

  • La mostra in effetti è iniziata il 15 maggio, come si legge nel comunicato stampa presente in Exibart. Grazie!

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