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fino al 26.XI.2006 | Andres Serrano | Milano, Pac

di - 27 Ottobre 2006

Fluidi corporali, homeless, il Ku-klux-klan, la chiesa, i cadaveri, gli americani. La varietà e la significatività dei soggetti scelti da Andres Serrano (New York, 1950) sono la sua forza e la causa dei suoi problemi. Infatti la scelta di ritrarre indifferentemente qualsiasi tipo di personaggio o situazione produce talvolta uno shock nello spettatore, e una “democraticità” che non va giù ai benpensanti. Allo stesso tempo questo atteggiamento “omologante” verso tutti i fenomeni che lo circondano dà straordinaria forza ad ognuna delle immagini dell’artista.
Siamo ben lontani dai tempi in cui le sue composizioni ricoprivano immagini sacre con materia molto “secolare” come l’urina, e l’eco dello scandalo si è attenuato. Si può così finalmente ammirare la natura formale degli scatti, un’estetica che ha a che fare da vicino con quanto di più aulico l’arte abbia prodotto nei secoli. Ecco quindi che si può provare un senso di elevazione davanti a una miscela di sangue e sperma, o davanti al famosissimo Piss Christ (1987).
Il campo che ha maggiormente consentito a Serrano di mettere a punto l’equilibrio tra forma e soggetto è però quello della ritrattistica: negli anni la luce che egli ha proiettato sui suoi soggetti li ha elevati a una dignità assoluta, qualunque fosse il loro ruolo sociale. In questa retrospettiva si fronteggiano e “si guardano” da pareti opposte emarginati come gli homeless della serie Nomads e i membri del Ku-klux-klan.

Lo spettatore si trova in mezzo a questi due gruppi, al centro di una tensione simbolica pronta a deflagrare. La luce serraniana investe poi i depositari della dimensione religiosa: nella serie The Church ritratti sui generis, irrituali, pongono sullo stesso piano gli esponenti del clero e gli ambienti a loro deputati, ossia le chiese.
L’apice dell’abilità nel ritratto viene raggiunta con la serie più recente, America, una ricognizione post-11 settembre dei volti degli americani. Ci si trova davanti all’attualizzazione di una purissima ritrattistica rinascimentale, imbevuta dello stesso Umanesimo che informò tale periodo. I soggetti sono spesso inquadrati dal basso, una luce diretta rende maestoso il portamento di soggetti tanto diversi fra loro: dai pompieri ai poliziotti, dagli Imam alle celebrità dello spettacolo.
Altra dimensione è quella più allegorica, messa in opera i n serie come The interpretations of dreams, intrisa di onirica incongruità, fra Cristi neri e moderni Edipi; Budapest, in cui gli abitanti locali rappresentano archetipi ben lontani da qualsiasi folklorismo; e infine A history of sex, una libertaria ricognizione delle identità e delle pratiche sessuali (in mostra si trovano solo gli scatti più edulcorati).
Soggetto privilegiato (e dignitoso quanto qualsiasi altro) sono per Serrano anche i cadaveri, ritratti come se fossero viventi; la loro identità e storia di vita sono testimoniate dal titolo che ricorda le circostanze della morte. Proprio di questa celeberrima serie, The morgue, il Pac presenta dieci scatti mai esposti prima, forti e cruenti.
In occasione di questa mostra il Pac sale al livello dei grandi musei internazionali, presentando una retrospettiva completa di un artista di fama internazionale, e proponendone materiale inedito in anteprima mondiale. Un buon inizio per il team Sgarbi-Riva.

stefano castelli
mostra visitata il 14 ottobre 2006


Andres Serrano
“Il dito nella piaga” a cura di Olivia Maria Rubìo
“The morgue” a cura di Alessandro Riva
Fino al 26 novembre 2006
Milano, Padiglione di Arte Contemporanea
Via Palestro, 14 Milano (Zona Porta Venezia)
Orari: 9.30-19, giovedì fino alle 21. chiuso il lunedì
Ingresso: € 5 intero – € 3 ridotti e studenti – € 2 scolaresche bambini fino a 8 anni gratuito, da 8 a 14 ridotto
Info: tel 02-76009085, sab e dom 02-76020400
www.comune.milano.it/pac/index.html
Programma attività collaterali, attività didattiche e visite guidate sul sito
Catalogo Silvana Editoriale, euro 25 in mostra


[exibart]

Visualizza commenti

  • Un buon inizio ? ricordo a tutti che questa e' la mostra con cui e' stata sostituita la mostra con cuoghi, favelli, vascellari, galtarossa,ricci. Godetevela.

  • E MENO MALE CHE L'HANNO SOSTITUITA, NONOSTANTE NON CAMBIA IL MIO PARERE CHE SGARBI SIA UN REAZIONARIO NELL'ARTE, PER UNA VOLTA HA SCELTO UN ARTISTA SUBLIME CHE DA UN TONO UN PO PIU INTERNAZIONALE A MILANO, COSA AL QUANTO RARA DI QUESTI TEMPI PER LE ISTITUZIONI PUBBLICHE. scande

  • oh stefano! spero cche il nuovo avvilente staff del pac ti abbia promesso qualcosa per scrivere questo articolo! poi mi piacerebbe sapere chi sono per te i grandi musei internazionali e cosa li rende grandi...la censura?

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