Categorie: milano

fino al 28.III.2009 | Robert Gligorov | Milano, Galleria Pack

di - 18 Febbraio 2009
Può un videoclip salvare il mondo? Se lo chiede Robert Gligorov (Kriva Palanca, 1960; vive a Milano) nella sua nuova mostra, Mammut. E la risposta è positiva.
Mammut è un disco musicale, un vero e proprio album composto da quindici canzoni e altrettanti video. Mammut è l’unica opera esposta in galleria. Clip che si susseguono in una stanza buia, come in una maratona di Mtv. Clip che nulla hanno a che fare con la videoarte, ma che pensando alle televisioni musicali hanno visto la propria genesi. Musica contemporanea nell’accezione pop del termine, ispirata all’hip hop, al rap, allo spoken word, in cui è il testo a costituire la parte fondante del pezzo, e l’accompagnamento si riduce a una ritmica in sottofondo.
Poter parlare delle tematiche sociali più importanti è ciò che interessa all’artista macedone. Non è un musicista, non è un cantautore, Gligorov. Semplicemente, per dirla alla Marshall McLuhan, “the medium is the message”. Nella società dei media, sono questi il veicolo fondamentale per diffondere idee; la televisione in primis, con la sua presenza confortante e sicura in ogni casa. Gligorov interpreta i linguaggi contemporanei per sfruttarli artisticamente. Così, i quindici video sono veri e propri prodotti non di massa, ma per la massa, pronti a esser trasmessi sui canali generalisti, fra una televendita e una soap opera, pronti a comunicare la propria denuncia sociale, indorata dalla confezione pop.

Non è un mondo roseo, quello cantato da Gligorov, e lo si intuisce anche dall’installazione che precede la sala di proiezione. Il futuro è un buco nero, come in Tante storie, in cui saltando tra le caselle del gioco della campana si rischia di precipitare in una voragine, cruda metafora sia dell’incertezza che hanno davanti le nuove generazioni, sia del deterioramento sociale a cui stanno assistendo coloro che ancora riuscivano a giocare per la strada con i gessetti.
E poi la politica, la religione; la sempre più difficile distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male, che scorre sinestetica davanti agli occhi, entra nella mente attraverso le canzoni e persiste sulla retina grazie alle fotografie e alle installazioni che fanno da corollario ai video.

Trascendendo le esperienze di Andy Warhol con i Velvet Underground, andando oltre le collaborazioni di Gligorov stesso con i Bluvertigo, la musica diventa la forma d’arte totale, che riprende la concezione wagneriana della Gesamtkunstwerk. Ma pronta per la diffusione massificata. Ready to rock.

articoli correlati
Gligorov in collettiva a Bologna

guia cortassa
mostra visitata il 5 febbraio 2009


dal 5 febbraio al 28 marzo 2009
Robert Gligorov – Mammut Songs from the Blue Garden
Galleria Pack
Foro Buonaparte, 60 (zona Castello Sforzesco) – 20121 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 13-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 0286996395; fax +39 0287390433; galleriapack@libero.it; www.galleriapack.com

[exibart]

Visualizza commenti

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30