Categorie: milano

fino al 29.X.2010 | Davide La Rocca | Milano, Corsoveneziaotto

di - 7 Ottobre 2010
La moderna cultura di
massa ha un’indubbia, singolare capacità: quella di trasformare oggetti e
individui in icone popular, immediatamente riconoscibili e consumabili, giĂ  pronte a
modificare le proprie sembianze. La stessa sorte tocca senza distinzione il
mondo dell’ arte, del cinema, dello spettacolo e dell’immagine in generale. Ma
non tutto va perduto: in un enorme serbatoio culturale della memoria collettiva
giacciono i superstiti, le figure che hanno abitato l’immaginario con le loro
visioni.

Attingendo a quel
sostrato comune, Davide La Rocca (Catania, 1970; vive a Milano) accosta nella sua
produzione classicità dell’arte e risonanze dello star system, miti
caravaggeschi e miti di celluloide, fotogrammi e colpi di pennello, secondo
quella predilezione che fu già di Andy Warhol. Nel fare questo però ci mette
del suo: i soggetti raffigurati non sembrano voler sfruttare al primo impatto
la loro notorietĂ ; piuttosto, tramite un procedimento inverso, eluderla
silenziosamente o dissimularla alla ricerca di nuove possibilitĂ  di lettura da
offrire all’osservatore.

Così Nicole Kidman in Grace e Grace seduta è stata fedelmente scansionata
dalle scene di The Others e ricomposta in minuscole unitĂ  di grigi, fino a
spersonalizzarsi assumendo valenze classiche, alle quali lo stesso titolo
sembra fare riferimento. L’immagine occupa solo parzialmente la tela su cui è
stato steso un nero intenso, è una rifrazione iperrealista destinata a
sgranarsi se ci si avvicina troppo. Ancor piĂą mimetizzata Ninfetta, tratta da una breve sequenza
dell’ultimo Kubrick di Eyes Wide Shut, appare frammentata in una fantasmagoria di colori giustapposti
nella tradizione del Divisionismo europeo di fine Ottocento o pointillisme.


Ma il pezzo forte
della mostra è senz’altro l’imponente reinterpretazione in scala 1 a 1 della Vocazione
di San Matteo
di Caravaggio, che troneggia solitaria
all’entrata della galleria, omaggio al genio barocco a 400 anni dalla sua
morte. Il piĂą cinematografico dei pittori italiani, oggetto di numerose
celebrazioni ufficiali, tra cui il memorabile excursus delle opere del maestro
tenutosi a Roma alle Scuderie del Quirinale, fornisce questa volta lo spunto
per un’interessante riflessione su contemporaneità e fruizione artistica.

Se Caravaggio usava la
luce nel modo in cui un regista usa la macchina da presa, dirigendola sulla
materia per strappare alla zona d’ombra volti e gestualità in base a un preciso
stratagemma espressivo, La Rocca scompone la luce bandendo il blu dallo spazio
di colore RGB (rosso, verde, blu), cosicché i restanti rosso e verde
aggrediscono la tela in tasselli irregolari. L’effetto ottenuto è quello di un
grande display che trasmette fastidiose interferenze, dilatate fino a cancellare
quasi del tutto proprio le parti su cui Caravaggio aveva puntato i riflettori.

Anche in questo caso è
come guardare il riflesso capovolto dell’opera attraverso una superficie
increspata, ma se a breve distanza il caos prende il sopravvento
irrimediabilmente, basta collocarsi a una manciata di metri dal quadro per
credere di riconoscere lineamenti e particolari dell’originale, in realtà
mancanti.


Prodigiosa persistenza
della retina o sbalorditivo effetto ottico? In che misura lo sguardo è
condizionato da ciò che è stato assimilato dalla mente?

Se realtĂ  oggettiva e
processi percettivi s’intersecano al punto di rendere arduo il compito di
distinguerli, allora persino le grandi opere d’arte costituiscono il sistema
cognitivo umano, indirizzandolo a nostra insaputa, frame by frame. Caravaggio, prima che al museo, è
giĂ  dentro di noi.

articoli correlati

La Rocca da Cannaviello

Davide La Rocca a Villa Manin

Caravaggio alle Scuderie del Quirinale

giovanni riga

mostra visitata il 27
settembre 2010


dal 16 settembre al
29 ottobre 2010

Davide La Rocca –
Ritratti

Galleria
Corsoveneziaotto

Corso Venezia,
8 (zona San Babila) – 20121 Milano

Orario: da
lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19; sabato su appuntamento

Ingresso
libero

Catalogo con
testi critici di Arturo Schwarz e Gabriele Francesco Sassone

Info: tel. +39
0236505481; fax +39 0236505492; info@corsoveneziaotto.com; www.corsoveneziaotto.com

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18