Categorie: milano

fino al 7.XI.2005 | Hervé Graumann | Milano, 1000eventi

di - 2 Novembre 2005

In poche sale e con un esiguo numero di opere si cerca di tracciare un percorso in divenire. Hervè Graumann (Ginevra, 1963) fa capolino già dall’ingresso. Una parete è completamente ridipinta, o meglio suddivisa e ridipinta, in larghe bande che si oppongono dal punto di vista cromatico alle quattro tele applicate sulla stessa. Colori acidi e freddi, di natura tutt’altro che biomorfa. Scaturiti da operazioni di logica computazionale, cercano attraverso lo sfruttamento del mezzo matematico (computer) di ottenere dei risultati creativi.
Non è solo il colore riprodotto in forma hi-tech a pervadere il modus operandi dell’artista svizzero, ma anche la forma standard della sua riproduzione televisiva: il pixel.
Una tela infatti si ricopre di puntine metalliche colorate, per lo più nella sequenza di bianco e nero, per riprodurre il contorno di un teschio. In una delle versioni della tecnica in questione, addirittura l’effetto è reso tridimensionale. L’oggetto preso in esame è la tv stessa, estrapolata dal suo contesto (ormai) casalingo e riprotta con un notevole accento plastico indotto.
In un angolo tre piccole lampadine colorate sono collegate rispettivamente ad una serie di interruttori, la cui sconosciuta combinazione permette il libero scorrere della corrente elettrica, in un alternanza di luce e buio di provenienza algoritmica.

Non solo colore, non solo luce: gli oggetti che popolano alcune fotografie anticipano ciò che è stato realizzato qualche metro più avanti. Pur essendo formata da un groviglio di oggetti, l’installazione è perfettamente ripetibile. I componenti delle installazioni stesse si dispongono in modo compatto e schematico, secondo logiche preordinate, assemblati prima con estrema precisione a formare una matrice dalla quale sembrano scaturire tutte le altre, identiche alla prima. Quello che le riproduzioni fotografiche avevano tentano di farci percepire diventa assolutamente palese nella realizzazione fisica: il modulo può essere ripetuto all’infinito. Un cd, un bigodino, delle cannucce vengono serviti su un piatto d’argento –dentro un secchio- come parole chiave di uno stesso tema imprecisato, e riproposti nello stesso ordine, con la medesima sequenza continuamente. Così come un file allora, o qualsiasi altro dato di natura digitale, le cellule che compongono le opere di Graumann sono infinitamente ripetibili, si espandono nello spazio come superfici geometriche.

claudio musso
mostra visitata il 7 ottobre 2005


Hervé Graumann
Galleria 1000eventi, Via Luigi Porro Lambertenghi 3 – 20159 – Milano
ingresso: libero – orari: da martedì a sabato 14-19 – per informazioni: +390245478297 (info), +390245478296 (fax) – milleventi@libero.it


[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

I segni dell’anima di Carla Accardi, a Roma

Proseguirà fino al prossimo 24 gennaio 2026, presso la Galleria Lombardi, la mostra monografica “ Carla Accardi. Segni dell’anima #2”, il…

8 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

L’eternità scolpita a colori. La pittura su pietra in mostra alla Carrara di Bergamo

Una tecnica raffinata, una storia suggestiva e un parterre di artisti da far impallidire raccontano la fortuna della pittura su…

7 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

È morto Martin Parr: addio al gigante della fotografia contemporanea

È morto ieri sabato 6 dicembre 2025, all’età di 73 anni, Martin Parr: il fotografo britannico conosciuto in tutto il…

7 Dicembre 2025 15:41
  • Arte contemporanea

Daniel Gonzalez: festeggiare significa abbattere le gerarchie sociali

L’artista argentino del mylar arriva nelle sale del Gallery Hotel Art di Firenze con nuove produzioni legate alla celebrazione e…

7 Dicembre 2025 15:00
  • Musei

Acquisizioni museali: etica, pratiche e visioni: il nuovo volume pubblicato da ICOM Italia

Mercoledì 17 dicembre 2025, dalle 17:30 alle 19:00, nella Sala Biagi di Palazzo Lombardia, sarà presentato al pubblico “Acquisizioni museali:…

7 Dicembre 2025 14:20
  • Cinema

Dracula, l’amore perduto di Luc Besson

Quello di Coppola resta il grande classico dell'orrore gotico, insuperabile. Ma al cinema, il regista francese tenta un nuovo remix

7 Dicembre 2025 12:09