Categorie: milano

fino al 9.I.2010 | Yelena Vorobyeva & Viktor Vorobyev | Milano, Impronte

di - 22 Dicembre 2009
In ogni cultura c’è un legame colore/simbolo che tutto il
contesto sociale riconosce. È soprattutto negli stendardi, nelle bandiere,
nelle divise che il colore rappresenta un nome, una famiglia, uno stato,
un’idea religiosa o politica.
Sulla forza simbolica del colore insistono Yelena
Vorobyeva
(Nebit-Dag,
1959; vive ad Alma Ata) e Viktor Vorobyev (Pavlodar, 1959; vie ad Alma Ata), artisti kazaki
che lavorano in coppia ormai da anni, presenti al Padiglione Asia Centrale
della Biennale quest’anno e nel 2005.
Con Kazakhstan. Blu period i due artisti ci conducono in un
viaggio fotografico attraverso la realtà del loro paese, nell’epoca dell’indipendenza
politica post-Unione Sovietica. Dopo la conquista dell’indipendenza, il
Kazakistan ha infatti issato, il 4 giugno 1992, la sua nuova bandiera: un campo
azzurro cielo con un’aquila della steppa posta sotto un sole dorato con 33
raggi al centro e un ornamento decorativo nazionale lungo il lato del pennone.
Lo sfondo azzurro rappresenta i vari popoli turchi che compongono la
popolazione odierna, compresi tartari, mongoli, uiguri e altri.
Per questi popoli, sin dall’antichità l’azzurro ha un
significato religioso: rappresenta il dio del cielo Gök-Tanry, “l’eterno vasto
cielo blu”. Un’interpretazione più moderna vuole invece che simboleggi i vasti
cieli del Kazakistan e la libertĂ . Abusato e ostentato, il colore blu compare
oggi in Kazakistan su ogni superficie, oggetto, vessillo.

Dimenticato il rosso che faceva da sfondo alla bandiera
sovietica, il blu domina su bandiere, porte, recinzioni, cupole, tetti. Neanche
le lapidi dei cimiteri sono state risparmiate da quest’aggressione cromatica,
che Yelena Vorobyeva e Viktor Vorobyev documentano meticolosamente nel loro
reportage fotografico, non senza una certa ironia.
Il blu del cielo kazako ritorna nei lightbox che
accompagnano la serie fotografica. In Bijoux for the sky, l’azzurro diventa superficie
pittorica sulla quale gli artisti disegnano veri e propri gioielli fatti di
semplici luminarie che rimangono sospese in maniera irreale nel cielo, come
ricami geometrici su una tela. La serie di sculture Pietrifications riporta invece dal cielo alla
terra. Un ferro da stiro pietrificato, un cellulare, una teiera e una lampadina
diventano reperti archeologici che testimoniano del nostro presente, in un
futuro irreale e fantastico.
In una società del consumo come la nostra in cui tutto è
soggetto a usura, diventa rifiuto da espellere e cancellare, Pietrifications dimostra invece come anche gli
oggetti d’uso quotidiano possano sfuggire alla distruzione consumistica e
divenire “immortali”.

Un lavoro figlio di una mentalitĂ , quella centro-asiatica,
dove anche l’oggetto tecnologico viene ironicamente concepito come un dono
della natura. E negli scatti che accompagnano le sculture, gli oggetti tornano a
confondersi con un territorio arcaico e intatto, in una vera e propria simulazione
archeologica che dona nuove possibilitĂ  anche agli scarti della nostra societĂ .

articoli correlati
I
Vorobyev a Venezia alla Biennale

rosa carnevale
mostra visitata il 3 dicembre 2009


dal 12 novembre 2009 al 9
gennaio 2010
Yelena Vorobyeva & Viktor
Vorobyev – Kazakhstan. Blue Period
Impronte
Contemporary Art
Via Montevideo, 11 (zona Porta Genova) – 20144 Milano
Orario: da martedĂŹ a sabato ore 15-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0248008983; info@impronteart.com;
www.impronteart.com

[exibart]


Articoli recenti

  • Mostre

Cinque mostre da vedere a Berlino durante le vacanze di Natale

Dalla prima tappa berlinese di The Clock di Christian Marclay alle installazioni immersive di Petrit Halilaj, passando per pittura contemporanea,…

28 Dicembre 2025 0:02
  • Mostre

Un volo nell’astrazione: da Kandinsky a tutta l’Italia del primo Novecento

Al MA*GA di Gallarate, fino al 12 aprile 2026, il racconto di come si irradia in Italia l’astratto a partire…

27 Dicembre 2025 16:20
  • Arte contemporanea

Il MACRO di Roma riapre le porte con una intera programmazione dedicata alla cittĂ 

Dopo una lunga attesa, parte ufficialmente la direzione di Cristiana Perrella: oltre alla grande mostra UNAROMA, dedicata allo scambio intergenerazionale…

27 Dicembre 2025 15:00
  • Arte contemporanea

La mostra di John Armleder a Ginevra è come un mercatino delle feste

John Armleder gioca con l'eterna ambiguitĂ  tra opera e merce, per proporre una concezione allargata dell’arte. E la mostra al…

27 Dicembre 2025 13:30
  • Fotografia

L’ultimo regalo di Martin Parr è stato il colore delle cose di tutti

In un’epoca che sottrae presenza alle cose, il grande fotografo Martin Parr ha lasciato un’ereditĂ  che appartiene a tutti: la…

27 Dicembre 2025 12:30
  • Mercato

Mercato dell’arte 2025: storia e cronistoria dell’anno che sta per finire

Fiere, aste, collezionisti, maxi aggiudicazioni. Un racconto per frame, per picchi, per schianti, piĂš o meno approfonditi e intrecciati tra loro,…

27 Dicembre 2025 12:22