Yves Saint Laurent, Bozzetto dei costumi per Les Millionnaires dal cabaret Zizi je tâaime! Regia di Roland Petit, Casino de Paris, 1972, Inchiostro, gouache, pastello, acquerello e pennarello su carta, ph. M3Studio, Courtesy Fondazione Nicola Del Roscio
La prima tappa è a Roma press la Fondazione Nicola Del Roscio (Via Francesco Crispi,18) dove ha aperto la mostra En Scène. Yves Saint Laurent. Costumi e scene per balletto, teatro e music-hall, un progetto curato da Stephan Janson in collaborazione con il MusÊe Yves Saint Laurent di Marrakech e il MusÊe Yves Saint Laurent di Parigi. Per La la prima volta a Roma sono esposti in un unico allestimento una selezione disegni, bozzetti, schizzi di scena per balletto, teatro e music-hall realizzati Yves Saint Laurent: un progetto che testimonia la profonda passione che lo stilista ha nutrito per la scena lungo la sua intera esperienza creativa.
Il percorso espositivo include circa 60 disegni che rappresentano modelli di scenografie e costumi che vanno dal 1959, per il balletto Cyrano de Bergerac, al 1978, anno in cui fu presentata al ThÊâtre de lâAthĂŠnĂŠe la commedia di Jean Cocteau LâAigle Ă deux tĂŞtes. Anche il music-hall è illustrato da vari bozzetti, tra cui quelli per Le spectacle Zizi Jeanmaire, presentato in anteprima al Teatro Eliseo di Roma nel novembre 1963. Una passione per il teatro che si manifesta giĂ nel lontano 1950, quando il giovane Yves assiste a Oran, sua cittĂ natale in Algeria, a una rappresentazione de LâĂŠcole des femmes di Molière della compagnia Louis Jouvet (1887-1951) e scopre la magia del teatro. Rimane profondamente colpito dalla meraviglia dei costumi e delle scenografie disegnate dal pittore Christian BĂŠrard (1902-1949) che diventa per lui una sorta di idolo.
La sua formazione e le vicissitudini lo hanno poi indirizzato verso il mondo della moda, dove incontra Christian Dior, che lo incoraggia a essere sempre curioso, a uscire, andare a teatro, vedere mostre e concerti. Se Dior aveva immediatamente capito il talento commerciale del giovane Saint Laurent, è stato il coreografo Roland Petit a scoprire il suo talento artistico e a commissionargli i primi costumi per il balletto Cyrano nel 1959. Petit rimarrĂ anche successivamente una figura molto vicina che lo aiuta a superare il licenziamento da Dior nel 1960 e lo sostiene al momento della nascita della prima casa di moda nel 1962, affidandogli la realizzazione dei bozzetti per ben otto balletti in soli due anni. Lâintesa e la complicitĂ di Yves con la celebre ballerina Zizi Jeanmaire ha dato poi vita a numerose sfilate rimaste nella storia, con creazioni indimenticabili come il costume del Mon truc en plumes, un costume del 1961, recentemente omaggiato da Lady Gaga allâapertura dei Giochi Olimpici di Parigi.
Questa mostra vuole cosĂŹ evidenziare il genio di Yves Saint Laurent oltre alla moda, ma evidenziandone la profonda comprensione e impegno verso il teatro, una dimensione meno conosciuta ma altrettanto importante. Un talento confermato dalle preziose testimonianze di personaggi come Catherine Deneuve, che riconosce quanto i costumi di Saint Laurent per Belle de jour lâabbiano aiutata a entrare perfettamente in sintonia con il suo personaggio, in parte appianando i rapporti tesi con il regista del film Luis BuĂąuel.
Aperta fino al 23 febbraio 2025, presso lâArchivio di Stato di Napoli, la mostra Trame â Il rosso corre sul filo è unâaffascinante esposizione che ripercorre lâevoluzione simbolica e culturale del colore rosso, esplorato attraverso tessuti e documenti storici di straordinaria importanza. Grazie alla collaborazione con la prestigiosa azienda tessile veneziana Rubelli S.p.a. e al contributo del Museo della Moda, la mostra propone un viaggio culturale che intreccia storia, arte e industria. Il colore rosso emerge come protagonista assoluto di un percorso che narra secoli di trasformazioni culturali, tra lusso, potere e devozione. Lâesposizione offre una selezione di manufatti tessili di grande pregio, inclusi importanti reperti sacri e documenti dellâArchivio di Stato di Napoli.
Tra questi, spiccano le carte del Consolato dellâArte della Seta, unâistituzione del Regno di Napoli che, attraverso regolamenti e statuti, governava la produzione e il commercio della seta. I registri e i libri matricolari presenti, ricchi di miniature e decorazioni, testimoniano una Napoli vivace e industriosa, brulicante di botteghe di tessitori, tintori e mercanti, tutti impegnati nel soddisfare le esigenze di una nobiltĂ e di una borghesia desiderose di affermare il proprio status attraverso tessuti pregiati.
Per lâoccasione Rubelli ha selezionato dal proprio archivio aziendale e storico una serie di documenti tessili, tutti rigorosamente rossi e di rilevante valore storico-culturale. Nelle teche museali, in sequenza cronologica, lâiconico velluto veneziano ad inferriata tinto rosso kermes del XV sec. (velo da calice), un ricco lampasso cinquecentesco in seta e argento filato, unâampia selezione di preziosi soprarizzi del XVI secolo di un rosso ancora intenso, dei piccoli frammenti di damasco di epoca barocca fino ad arrivare alle produzioni Rubelli del primo Novecento in chiave revival. Si possono ammirare anche le creazioni disegnate negli anni Trenta da Gio Ponti e Alfredo Carnelutti, di cui sono esposte le versioni tuttora in produzione.
Non poteva infine mancare un omaggio a Napoli con lâesposizione dei tessuti ignifughi realizzati appositamente da Rubelli per il Teatro San Carlo e per Palazzo Reale. Oltre ai tessuti, in mostra anche messe in carta, cataloghi e foto dâepoca, per un viaggio che racconta lâevoluzione della storica azienda veneziana. Nel percorso espositivo, i visitatori potranno comprendere le tecniche di tintura che, a partire da pigmenti naturali come il chermes e la cocciniglia, permettevano di ottenere sfumature di rosso vivide e resistenti, fino a giungere allâintroduzione dei coloranti sintetici nel XIX secolo.
Lâimportanza di Napoli e Venezia come centri manifatturieri tessili viene evidenziata in un dialogo comparativo tra le due cittaĚ, che condividono una ricca tradizione e una fitta rete di scambi commerciali e culturali.
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