Categorie: Moda

fashion_interviste | Brilliant Genius(es)

di - 2 Maggio 2008
Hanno infiocchettato mattoni e ricoperto salsicce di lustrini. Il loro genio lo hanno veicolato al mondo attraverso uno statement stampato su una t-shirt. Hanno spostato la passerella in un pub e mostrato modelle vitali, alle prese con attività quotidiane: mangiare, bere, fumare. Nella loro ultima collezione (autunno/inverno 08/09), Antoni Burakowski e Alison Roberts rendono invece omaggio a Sua Maestà con scene equestri, tweed, velluti, stampe check, tartan rosso, romantiche rose e foulard souvenir direttamente da Buckingham Palace. Il tutto condito, come al solito, con un forte accento british e un immancabile sense of humor, con il quale ironizzano sulla loro svolta classico-conservatrice…

Che cosa ricordate degli inizi? Cosa è cambiato nel mondo della moda (ammesso che sia cambiato qualcosa)?
Agli esordi eravamo solo studenti appena usciti dalla St. Martin’s School, ma già pensavamo di essere “Brilliant Genius(es)” e credevamo che tutto fosse possibile… Per noi nulla è cambiato: la pensiamo ancora così. Quando iniziammo la nostra carriera però, non c’erano né computer, né telefoni cellulari, così per la nostra ultima collezione, Spontaneous, abbiamo deciso di tornare alle origini e di non utilizzare il computer durante la fase grafico/visuale, anche se non abbiamo potuto spegnere i nostri cellulari…

Com’è nata l’idea della “Casa di Mr and Mrs Antoni and Alison”, vostro attuale headquarter?
La casa risale al 1820. Ci siamo enormemente divertiti a rinnovare questo grande oggetto, molto vecchio e molto bello. È una vera casa, una “Fashion House” per ospitare il lavoro di Mr & Mrs Antoni & Alison.

Al pianoterra di questa casa troviamo The Cabinet of Curiosities, una credenza presentata anche come installazione nel 2005. Di che cosa si tratta?
The Cabinet of Curiosities cambia tutte le volte che lo desideriamo. Al momento il mobile è pieno di memorabilia provenienti dal set del nostro ultimo film con Nicole Kidman: Party Portrait, girato in occasione del nostro ventesimo anno di attività. Dal bicchiere da cui l’attrice ha bevuto, al palloncino che ha fatto scoppiare, fino alla torta di compleanno con cui abbiamo festeggiato. In generale questa credenza ci permette di mostrare da vicino ai nostri visitatori, cose che altrimenti rischierebbero di passare inosservate.

Com’è nata la collaborazione con la Kidman?
Occorre andare a ritroso di circa un ventennio per cercare le origini del nostro rapporto con lei. Poiché ci considera “brilliant genius(es)”, Nicole Kidman ha deciso di farci un bellissimo regalo, recitando senza nessun compenso nel film pensato per il ventesimo anniversario del nostro brand. Un cortometraggio di quindici minuti, girato in gran segreto in uno studio di Sidney il 12 settembre scorso, durante il quale l’attrice prova ventuno differenti combinazioni di abiti tratti dalla nostra collezione primavera/estate 2008, fingendo appunto di dover andare a un party di compleanno.

Avete sempre un modo anticonvenzionale di presentare le vostre collezioni. Da dove nasce l’ispirazione per gli allestimenti? Come lavorate per prepararli?
La sfilata, così com’è intesa nella sua veste istituzionale, non fa proprio per noi. Pensiamo sia un concetto vecchio e polveroso, non appropriato per trasmettere al pubblico la nostra idea di abito. Il nostro obbiettivo è quello di mostrare il minor numero di capi nel modo più veloce possibile. Al contrario degli altri stilisti, noi apriamo la sfilata uscendo in passerella per primi, in modo da poter guardare l’intero show insieme al pubblico. Per l’autunno/inverno 08/09 abbiamo dato vita a un lavoro “spontaneo” (dal nome della collezione, Spontaneous), racchiuso dal simbolico aprirsi e chiudersi di un coppia di tende.

La miglior collezione che avete mai disegnato?
È sempre quella appena portata a termine, ma ci sentiamo di dire che quella appena presentata è davvero la migliore di tutte.

Come designer avete lavorato per importanti brand e realtà, quali Coca-Cola, Boots e Disney. Nuovi progetti su cui vi state concentrando al momento?
Attualmente stiamo lavorando a una collezione di ceramiche. Amiamo le ceramiche! Inoltre stiamo collaborando con Habitat, per uno specialissimo pezzo da aggiungere alla Casa.

Se poteste risparmiare solo tre oggetti dall’Archivio Antoni & Alison, creato dal Victoria and Albert Museum, quali salvereste?
Il disegno originale del nostro marchio, mai cambiato pur non essendo un granché; la degree collection di Alison e la nostra prima collezione insieme: Be Happy. Praticamente nulla che ci ricordi i nostri inizi e la ragione per cui facciamo quello che facciamo…

Una vostra immagine: Monet e un ceppo di lattuga. Potreste descrivervi in qualità di fotografi?
La fotografia è molto importante per noi: è il versante che ci permette di essere più egoisti. Sostanzialmente siamo molto pigri, per questo usiamo tutto ciò che ci circonda come elemento da cui partire per il nostro lavoro. La fotografia ci permette di dimostrarci interessati solo da idee interessanti, il tutto in una dimensione estremamente privata.

Il prossimo messaggio da scrivere su una t-shirt?
We love the Queen. La Regina ci ha infatti recentemente conferito l’M.B.E. Un riconoscimento ufficiale per il nostro operato nell’industria della moda.

link correlati
www.antoniandalison.co.uk

a cura di marzia fossati


*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 49. Te l’eri perso? Abbonati!

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