Il grande regista Derek Jarman morì nel 1994 per le conseguenze dell’AIDS. Visionario e avanguardista, Jarman è celebre per aver realizzato film, per lo più in 8mm, che parlano apertamente dell’omosessualità. I suoi lavori più importanti furono Sebastiane e Jubilee, in cui introdusse riferimenti alla cultura punk e alla sessualità gay. Negli ultimi anni di vita l’artista si rifugiò al Prospect Cottage, a Dungeness, ove si impegnò a costruire un giardino molto particolare, ricco di piante autoctone che spuntano dalla ghiaia e attorniate da cerchi scuri in ghisa e altri oggetti. Alcune delle sue sculture e dei suoi totem spuntano qua e là, in questo giardino dall’aria mistica e misteriosa.
Questo giardino fu per il regista fonte di consolazione e fuga, tanto da definirlo un luogo fuori dal tempo e privo di confini fisici. Proprio per tale motivo, la casa e il suo giardino sono stati per molti anni oggetto di ammirazione e meta di pellegrinaggio per studenti, designer e progettisti.
Alla morte del regista, il cottage venne amorevolmente curato dal compagno fino al 2018, anno della sua scomparsa. In seguito a ciò, venne quindi lanciata una campagna di crowdfunding sostenuta dall’Art Found, al fine di conservare e preservare l’aspetto originario del luogo. Grazie alla raccolta fondi, il Prospect Cottage è stato salvato e varie persone si stanno dedicando alla creazione di un programma di attività per il luogo, tra residenze per registi e artisti e tour dell’abitazione. Nel frattempo il Garden Museum di Londra ha inaugurato anche una mostra in cui, per la prima volta, si potrà ammirare tutta la documentazione relativa al giardino e al cottage di Derek Jarman.
La mostra, tesa a sottolineare il ruolo del giardino nella vita e nella ricerca artistica e registica di Jarman, si apre con una foto panoramica del paesaggio di Dungeness e con la ricostruzione del corridoio della casa. Da lì si accede al cottage, di cui è stato ricostruito lo studio del regista. Nella mostra, oltre a frammenti del giardino, sono quindi esposte opere di Jarman e alcuni suoi oggetti in bricolage. In un ambiente sono poi proiettate diverse scene tratte dai suoi film e clip che raffigurano il paesaggio intorno al cottage e le varie fasi della sua realizzazione. Il giardino è infatti stato progettato con accuratezza e precisione dallo stesso Jarman ed è stato fonte di ispirazione anche per altri artisti e registi. Per esempio, nella mostra è riportata anche la corrispondenza con la famosa designer d’esterni Beth Chatto, che rimase profondamente colpita dal lavoro di Jarman.
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