Alfredo Casali, La memoria delle cose, 2023, veduta della mostra, Courtesy Volumnia Space, Piacenza. Photo Fausto Salvi Studio
La Memoria delle cose è il titolo scelto per la personale di Alfredo Casali, pittore piacentino che – dopo aver esposto in prestigiose sedi espositive italiane – presenta nella sua città natale un progetto che ripercorre le principali fasi della sua poetica. La mostra è visitabile fino al 17 febbraio 2024 nell’incantevole spazio della chiesa sconsacrata di Sant’Agostino dove ha sede la galleria Volumnia di Enrica De Micheli. Un’occasione di incontro tra arte contemporanea e arte rinascimentale, tra sacro e profano, tra pittura e design che accoglie il visitatore in un percorso insolito e ricco di suggestioni. Curatore d’eccezione è Massimo Ferrari, architetto e professore associato in Composizione Architettonica e Urbana al Politecnico di Milano che non manca di stupire – con l’aiuto di Claudia Tinazzi, Annalucia D’Erchia e Pedro Escoriza Torralbo – con un allestimento originale che diventa evento, esperienza.
Così, le opere di Alfredo Casali raccontano un lungo percorso artistico che parte dagli anni dell’Astrattismo vicino alle ricerche di Novelli e di Twombly e, dopo una figurazione legata all’iconografia di Giorgio Morandi, arriva alla riflessione più recente, minimalista e geometrica dove segno, forma e materia si intersecano per restituire messaggi codificati in equilibrio tra astrazione delle forme e semantica del segno. Se è vero, come scrive il curatore, che «[…] Casali opera in bilico fra narrazione e concettuale, memoria e pensiero» l’artista affronta tematiche complesse che fanno parte del nostro vivere.
Ecco quindi i paesaggi, gli alberi, le case, le nuvole e i tavoli che non solo diventano simboli, ma tracciano un ponte tra finito e infinito, reale ed irreale. La materia si amalgama con pochi colori strutturandosi come forma in bilico tra astrazione ed evocazione, tra geometria e labilità . In ogni lavoro di Alfredo Casali vi sono segni che lasciano spazio all’immaginazione del fruitore ma che rievocano in lui la memoria delle cose e le esperienze di vita. Non sono casuali i titoli delle opere che l’artista inserisce sul fronte col retro del pennello, come se volesse incidere le sue verità e i suoi pensieri nel tentativo di fermare il tempo.
Una mostra scenografica, quindi, dove microcosmi narrativi dialogano con epoche ed arti diverse e analizzano, accuratamente, la poetica del pittore. Il tutto arricchito da luci appositamente realizzate da Davide Groppi che ne arricchisce le caratteristiche.
Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…
Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…