Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia, exhibition view Museo del Vetro, Murano
Già dal titolo comprendiamo che l’occasione in corso al Museo del Vetro di Murano, a cura di Chiara Squarcina e della stessa artista, non solo offrirà all’osservatore una panoramica della variegata esperienza di Federica Marangoni, esplorando differenti tecniche e materiali, ma presenterà inoltre il suo excursus artistico, dalle prime sperimentazioni degli anni ’70 sino alla maturità acquisita ad oggi.
La mostra che si snoda, labirintica, nelle varie ed ampie zone del museo, e che si conclude nel giardino interno nel quale sono esposte alcune delle installazioni più grandi dell’artista, presenta la centralità del neon all’interno della sua produzione. Emblema di ciò lo è Il Filo Conduttore, 2015, installazione avvenuta in occasione della 56. Biennale d’Arte, durante la quale il filo rosso in neon, avvolto nella grande bobina qui esposta, venne disteso lungo la facciata di Ca’ Pesaro. Il neon è solo uno dei tanti materiali e tecniche utilizzati dalla Marangoni nel corso degli anni, noti sono anche i suoi lavori legati al video, in particolare nell’opera Continuità,1993, e gli studi legati al design di oggetti vitrei, realizzati in collaborazione con grandi maestri, fra questi Signoretto.
«Speriamo che tutto questo serva per lasciare la traccia», questo è l’obbiettivo di Federica Marangoni. Tutta la sua arte è infatti strettamente legata all’idea di «non perdere mai di vista questo fil-rouge a cui attacchi tutti gli eventi della tua vita e le persone a cui sei legato». Questo filo rosso diviene perciò un archivio personale di ricordi, emozioni e sperimentazioni, che, se richiamato a sé, può servirci per rievocare in noi esperienze passate, permettendoci di riviverle e ricordarle.
Ed è proprio ciò che ha fatto Federica, riprendendo dal filo della sua vita artistica le “farfalle”, sperimentazione della fine degli anni ’70, ricordate dalle opere La danza del fuoco, 1978 o in The trap, 1984, per la realizzazione di alcuni suoi progetti più recenti. Così come riprese alcuni suoi studi legati al design del vetro, per la creazione di Scomposizione di un Volo, 2023, esposta in Piazza San Marco durante l’esposizione Murano Illumina il Mondo.
La sua arte vuole condurci ad una riflessione intorno alla vita, e non solo al vetro, come suggerisce lo stesso titolo dell’esposizione, portandoci a consideralo, oltre che materiale duttile e resistente, anche portatore di significati, connessioni, memorie e trasformazioni. Federica Marangoni. ON THE ROAD 1970-2024. Non solo vetro rappresenta dunque un’occasione per immergersi nel mondo di un’artista che ha saputo fondere innovazione e tradizione, offrendo al pubblico una nuova e affascinante prospettiva su ciò che l’arte può rappresentare.
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