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Roman Allegories & Greek Mythologies: Eleanor Antin e Giorgio De Chirico da Richard Saltoun, a Roma

di - 9 Gennaio 2023

“Roman Allegories & Greek Mythologies”. La pionieristica artista femminista americana Eleanor Antin (1935) e il padre della Metafisica Italiana, Giorgio de Chirico (1888-1978), negli spazi romani da oggi riaperti di Richard Saltoun Gallery rivelano una comune fascinazione per il mondo antico e una magistrale capacità di impregnare le narrazioni esistenti con infiniti nuovi strati di significato e ironia.

Roman Allegories & Greek Mythologies. Installation view. Richard Saltoun Gallery, Roma

Eleanor Antin, figura chiave emersa dai movimenti dell’Arte Concettuale degli anni Settanta, è oggi una delle artiste femministe più importanti del mondo, attiva nel campo dell’identità, del genere, dell’autobiografia, della classe e delle strutture sociali che sa trattare con abile arguzia e umorismo. L’opera “Roman Allegories”, esposta a Roma per la prima volta, fa parte di un’iconica trilogia – “Historical Takes di Antin” (2001-2008) – che coniuga l’amore per il mondo antico e la pittura da salotto del XIX secolo per fornire una dura e aspra critica alla società contemporanea e alle dinamiche di potere. Dodici fotografie, riccamente saturate e grandi fino a tre metri compongono la serie realizzata con il coinvolgimento di un cast di oltre cento amici e modelli che, in costumi romani, si aggirano tra le presunte rovine dell’Impero Romano. La serie è, in verità, stata interamente scattata nel quartiere di La Jolla, a San Diego. Antin, associando La Jolla all’antica città di Pompei – entrambe così ricche e sotto la costante minaccia della natura – ha dato vita a dei veri e propri tableaux con cui, attraverso l’allegoria e la satira, fa emergere un malinconico senso di perdita provato dai personaggi che vivono in un impero in declino, situando al contempo le loro azioni e i loro eventi nel mondo contemporaneo. La Jolla non è dunque un semplice sfondo: le colonne spezzate, le statue classiche e i vasi vuoti all’interno di una natura tanto seducente quanto pericolosa, di giardini lussuosi e di campi da tennis e ville esclusive contrappongono allo sfarzo e alla ricchezza eccessiva della cultura locale la potenziale rovina che si profila all’orizzonte.

Roman Allegories & Greek Mythologies. Installation view. Richard Saltoun Gallery, Roma

Prevalgono, nella serie, le narrazioni femministe, con personaggi femminili ritratti, divertiti mentre partecipano a scene di eccitazione baccanale, attraverso cui Antin riconosce e suggerisce l’inevitabile trappola che attende queste donne. In “Alice’s Dream”, le ragazze che pendono dall’albero, avvolte in vesti arancioni, sono le stesse che festeggiano in “The Triumph of Pan (after Poussin)”. A dialogare con queste allegorie romane, parimenti per la prima volta esposte a Roma e rivelatrici di una visione intima e senza precedenti del processo creativo di uno dei pittori più influenti di tutti i tempi, sono le mitologie di Giorgio De Chirico, padre fondatore della Metafisica che, dipingendo paesaggi onirici di piazze e portici classici popolati da manichini spettrali, ha affascinato l’avanguardia francese degli anni Dieci e ha ispirato profondamente i surrealisti Breton, Dalí e Magritte. L’immaginario di De Chirico, che con la prospettiva distorta e l’ombra lunga e minacciosa emana un senso di malinconia, attinge alla filosofia e alla mitologia del suo paese natale, la Grecia. Come nelle “Mitologie” del 1934, con statue greche, centauri e mostri marini, oltre che l’artista stesso vagante in un mondo puramente teorico. Le dieci litografie sono accompagnate dagli scritti del poeta e romanziere Jean Cocteau, che ammirava profondamente l’artista e definiva la sua opera un “mistero laico”, un luogo in cui enigma e mistero convergono con la chiarezza delle forme.

Giorgio de Chirico, Mythologie, 1934. Dieci litografie. Installation view. Richard Saltoun Gallery, Roma

Come gli infiniti e inediti nuovi significati così la realtà, mutevole agli occhi di chi osserva. È dunque un pensiero antropocentrico e relativista che lega differenti medium, come la fotografia e litografia, e differenti usi, la satira e la nostalgia, rendendoci misura di ciò che è per ciò che è, e di ciò che non è per ciò che non è.

Roman Allegories & Greek Mythologies. Installation view. Richard Saltoun Gallery, Roma

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