Il Centre Pompidou, il Musée d’Art Moderne de Paris, il Musée du Louvre, il Musée d’Orsay e il Musée National Picasso saranno convocati, insieme al Musée Yves Saint Laurent, a celebrare una mostra il dedicata all’influenza dell’arte all’interno dell’illustre Maison. Attraverso più appuntamenti, il programma racconterà il percorso creativo dello stilista franco-algerino, a tredici anni dalla scomparsa. L’evento espositivo sarà inaugurato il 29 gennaio 2022, in occasione del 60mo anniversario della prima sfilata di Yves Saint Laurent (Orano, 1936 – Parigi, 2008), protraendosi fino al 15 maggio. Dal 1962, il couturier guardò «La moda da prospettive e modalità differenti, andando a ritroso nel tempo» e nell’arte, in particolare quella dei musei francesi.
Concepita e resa possibile dalla Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent, curata dal presidente Madison Cox, da Stephan Janson e Mouna Mekour, la mostra presenterà i materiali d’archivio custoditi negli anni da Bergé. Si instaurerà , così, un dialogo intrinseco tra la Maison e i capolavori esposti nelle istituzioni partner, come un’esplorazione del processo creativo di Saint Laurent e omaggio all’attuale lavoro dei numerosi collaboratori che vi partecipano.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Gallimard e Thames & Hudson, documenterà un progetto che spazierà dai materiali couture poco noti fino a quelli più iconici. Tra questi va ricordata la collezione Mondrian, realizzata dallo stilista nel ’65, il cui simbolico tubino sarà posizionato al Centre Pompidou insieme all’opera originale dell’artista olandese, da cui proviene la ripresa neoplastica dell’ordine geometrico e dei colori primari.
Poi vi è Libération, la “collection du scandale” del ’71, che rese lo smoking femminile un richiamo all’innovazione stilistica e di genere di quegli anni. Al Musée d’Orsay, Le Dèjeuner sur l’herbe di Claude Monet (Rue Laffitte 1840 – Giverny, 1926) incorniceranno un’altra creazione di Yves Saint Laurent del 1986, caratterizzata da una particolare attenzione per la luce, tipica impressionista. Il Louvre, invece, evidenzierà la propensione per gli elementi dorati, attraverso un accostamento tra i capi e i gioielli della corona francese.
Il collegamento che intende creare la Maison non riguarda solo una trasposizione estetica ma anche letteraria della moda, dando vita a un’impostazione “a coppie” che ci porta a pensare a una possibile corrispondenza con quella che era la collezione privata dello stilista.
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Jacqueline Malandra