Lâampio progetto di restauro e ampliamento del Complesso Monumentale della Pilotta, nel cuore di Parma, continua con lâapertura dellâAla Nuova del Museo Archeologico: nella sezione dellâedificio nuovamente fruibile al pubblico, costruita tra Ottocento e Novecento, trovano sede la Sala Ceramiche e le Sale Egizie, precedentemente adibite a uffici e nelle quali è stato ricreato lâambiente delle tombe ipogee dei faraoni.
Alla riqualificazione degli spazi interni di questâAla Nuova, corrisponde il rifacimento e il restauro dei prospetti esterni, in questo caso di una delle facciate neoclassiche piĂš importanti dâItalia, nonchĂŠ del giardino su cui affaccia, ricavato sulle rovine dellâantica cavallerizza ducale.
Tra il 2018 e il 2021 sono state aperte dieci nuove sezioni tra cui la Sala del Trionfo, dedicata alle arti decorative, lâAla Farnese, dedicata allâarte a Parma nel â500, lâAla ovest, dedicata alla pittura italiana dalle origini al 1500, la Rocchetta con il suo Ottocento e il Mito di Correggio, un nuovo importantissimo tassello si aggiunge ora con lâAla Nuova del Museo archeologico, prefigurazione del rifacimento totale delle collezioni di antichitĂ previsto tra circa nove mesi. Il progetto si concluderĂ nel 2022 con la mostra sulle Collezioni Farnese, che riporterĂ a Parma i capolavori da cui sono nate le collezioni della cittĂ .
Nel frattempo, le tappe della Pilotta, diretta da Simone Verde, procederanno a ritmo serrato: dopo lâapertura natalizia dellâAla Nuova, a gennaio è prevista quella del nuovo Museo Bodoniano, il piĂš antico museo europeo della stampa, dedicato al grande Giambattista Bodoni e che sarĂ collocato nel cuore di unâala tutta nuova della Biblioteca Palatina a firma di Guido Canali e ottenuta tramite la chiusura e la riqualificazione di un portico a tre navate finora degradato. A febbraio saranno inaugurate lâAla Ovest e lâAla Nord, che ospiteranno una sezione sulla pittura fiamminga le cui opere, una cinquantina, sono state in gran parte sottoposte a restauro e verranno messe in relazione allâarte manierista del ducato. Apriranno poi le sale dedicate alla pittura italiana ed europea del Sei e del Settecento e, infine, la mostra sulle collezioni dei Farnese, che segnerĂ la fase conclusiva e lâinaugurazione generale della Nuova Pilotta.
Nella Sala ceramiche, gli interventi hanno portato al ripristino del possente soffitto ligneo a cassettoni e al restauro e riposizionamento del lungo tavolo ligneo su cui era esposto il Trionfo da Tavola, ritrovato in stato dâabbandono in uno dei depositi della Galleria Nazionale. Qui sono esposte le ceramiche acquistate nellâOttocento per il Museo Ducale dallâallora direttore del museo Lopez, per dotare il museo di un campionario delle produzioni ceramiche greche e italiche.
Proseguendo il percorso, si incontra la Sala egizia. Gli importanti reperti della collezione egizia qui riuniti sono accompagnati da un apparato informativo che consente di capirne storia, significato e vicende. Il tutto in un ambiente immersivo che evoca le camere funerarie da cui questi millenari reperti provenivano. Attraversando un corridoio con il soffitto ribassato. che allude al percorso nel ventre della terra che caratterizza le necropoli di Luxor, il visitatore si troverĂ allâinterno di due sale dove, in teche appositamente concepite e in nicchie, potrĂ apprezzare i corredi funerari, i bellissimi sarcofagi e la mummia della collezione parmense. Reperti di cui è programmato a breve un intervento di restauro condotto in loco dagli specialisti, alla presenza dei visitatori.
Quanto ai singoli documenti e reperti, la nuova Sezione Egizia si apre con testi e tavole dellâegittologo Ippolito Rosellini, giovane collega di Jean François Champollion durante la spedizione franco toscana in Egitto nel 1828, finanziata da re Carlo X di Francia e dal granduca Leopoldo di Toscana. La spedizione toccò tutti i grandi luoghi dellâEgitto faraonico e produsse unâenorme quantitĂ di documenti, copie di testi geroglifici, disegni e casse di antichitĂ . Rossellini prima e gli eredi di Champollion poi pubblicarono il resoconto di quella spedizione accompagnandolo con grandi tavole a volte acquerellate e i primi fascicoli dellâopera vennero donati alla nascente biblioteca del Museo di AntichitĂ dalla duchessa Maria Luigia e oggi sono esposti accanto al papiro di Amenothes, acquisito dal Museo nel 1830.
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