La Reggia di Venaria si prepara a presentare al pubblico italiano e internazionale un programma frutto di un impegno culturale bilaterale tra Italia e Francia, fondato su una collaborazione biennale con prestigiose istituzioni e musei francesi. Nel progetto si inscrivono due imponenti mostre incentrate sull’arte del XX e XI secolo in tutte le sue declinazioni e sperimentazioni e che vede quali protagonisti i grandi maestri del Novecento che hanno plasmato il panorama artistico francese e internazionale: Fernard Léger e Henri Matisse.
Il programma 2025-2027 è stato presentato a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata italiana, alla presenza Martin Briens, ambasciatore francese in Italia, Michele Briamonte, Presidente del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e Vice Presidente dell’Associazione delle Residenze Europee – ARRE, Chiara Teolato, Direttrice Generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Simone Todorow di San Giorgio, Amministratore Delegato di Mondomostre, e Alexandre Colliex, Direttore Generale di Manifesto Expo.
Il lavoro sinergico, supportato da una collaborazione tra pubblico e privato, si è posto come obiettivo l’internazionalizzazione della Reggia, dopo un primo fruttuoso tentativo con la Tate di Londra, offrendo al pubblico opere dalla indubbia centralità nel panorama artistico moderno.
Il dialogo transfrontaliero con i vicini d’Oltralpe sarà inaugurato il 27 settembre 2025. Fino al 1 febbraio 2026, il monumentale complesso della reggia di Venaria, patrimonio Unesco, ospiterà la mostra dal titolo Fernard Léger! Yves Klein, Niki de Saint Phalle, Keith Haring, frutto della collaborazione con il Grand Palais RmN, i Musées Nationaux du XX Siècle des Alpes-Maritimes – MNAM e il Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain – MAMAC.
Il percorso espositivo sarà articolato attorno all’opera di Léger, dando rilevanza anche al legame con un’intera generazione di artisti, pionieri dei movimenti avanguardistici che dominarono il Secolo XX. Tra i capolavori di Fernand Léger, La danseuse bleue, Les Quatre cyclistes Biot o Composition pour une peinture, concesse in prestito dal Musée national Fernand Léger o La danse éclatéè di Niki de Saint Phalle, proveniente dal MAMAC di Nizza.
La seconda mostra prenderà avvio a ottobre 2026 e sarà visitabile fino a febbraio 2027, frutto della collaborazione con il Museo di Belle Arti di Lione che porterù a Venaria circa 70 opere che attraversano la complessità del panorama artistico europeo del XX e XXI secolo. Tali opere portano i nomi dei grandi maestri del Novecento: dal cubismo di Pablo Picasso e Georges Braque, alle sperimentazioni cromatiche di Alexej von Jawlensky e liriche di Nicolas de Stael e Simon Hantai, fino ad arrivare al Figurativismo distorto e viscerale di Francis Bacon.
Il primo a prender parola durante la conferenza stampa è stato Martin Briens il quale ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa «Come testimonianza dell’incessante dialogo italo francese che trova nell’arte una fonte inesauribile di ispirazione». Simone Todorow di San Giorgio, amministratore delegato di MondoMostre, si è detto entusiasta di aver partecipato a quella che definisce una «Diplomazia culturale vincente».
«Questa mostra ben si inserisce nella nostra programmazione per l’impegno che i nuovi realisti avevano avuto nel destrutturare quella che era l’opera tradizionale, quella granitica concezione dell’opera, abbracciando un’idea di arte che avesse una risonanza sociale. Credo che il trait d’union con la Reggia di Venaria risieda nell’accessibilità, uno degli aspetti cruciali della nostra progettazione. Tutte le nostre mostre nascoono con una progettualità accessibile, e questa esigenza non viene soddisfatta ex post ma a monte della processo creativo. Noi abbiamo già nel nostro DNA la capacità di riferirci ad un pubblico vario e diversificato. L’identità del luogo va rispettato, siamo una residenza importante e come tale anche questo riconoscimento internazionale è per noi fondamentale per poter crescere», ha dichiarato Chiara Teolato.
Tutte le personalità presenti alla conferenza stampa hanno messo in evidenza il carattere inedito di tale iniziativa e della novità che essa rappresenta per la Reggia di Venaria. Sempre Teolato ha aggiunto che «Nel biennio precedente abbiamo avuto una collaborazione con l’Inghilterra, con la Tate, che ha portato a Venaria artisti come Constable, Turner, Blake e da ultima Anthony McCall. Una collaborazione che ci ha rilanciato sul palcoscenico internazionale, soprattutto per quanto riguarda il mondo inglese. È emerso come di cruciale importanza avere un collegamento con i nostri vicini d’Oltralpe. Il Piemonte ha inoltre molte affinità con la cultura francese, per non parlare del grande afflusso di visitatori francesi sul nostro territorio. Quindi tale comunanza ci è sembrata un’opportunità enorme».
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