Condominium (Cd, MousikeLab/Promorama) è la prima raccolta dell’etichetta partenopea gestita dai Retina.it (L. Monaco e N. Buono) e raccoglie i contributi di quindici musicisti invitati espressamente per il fatto di condividere a distanza una sensibilità comune espressa da una inclinazione a proporre atmosfere dal forte risvolto melodico. Altro tratto condiviso è dato dal trattamento del suono che, seppur improntato in maniera diversa su toni che spaziano dall’indie-tronica all’elettroacustica, si ritrovano pacificamente a convivere rafforzandosi a vicenda: l’ars compilatoria dei due retina.it ha edificato un condominio virtuale, un luogo dinamico di creazione e di ascolto della materia sonora. Ottimi i contributi di Populos, Modern Institute, Slicker (con un mirabolante remix di un brano degli stessi Retina.it), Velma, Retina.it e Ether come anche gli spunti proposti dal progetto Pentole & Computer (M.Messina e G. de Rosa); meno incisivi Mùm, Tarwater e Dj Vadim.
Dalla scena romana arriva la prima raccolta su Cd della giovane etichetta Atonomen Records, artefici fino ad ora di una manciata di produzioni su Cd-R e vinile. Terrazza Marthini raccoglie 12 tracce audio originali del sottobosco dell’elettronica internazionale; la tredicesima traccia audiovideo è a cura di Mylicon/En. Se l’umore generale della raccolta è improntato a certo elettropop i contributi migliori si hanno invece dagli stessi Mylicon/En, dall’impeccabile ouverture del cd affidata al pugliese Pleo, dal corregionale Populos e dalle atmosfere scure di David Karpenter: musicisti questi più audaci ed impegnati nella sperimentazione.
È di Pescara il progetto Pirandèlo, ensemble audio/visivo, composto da Andrea Gabriele (ex Mou, Lips!), la fotografa Marita Cosma e Claudio Sinatti noto per le sua raffinata poetica visiva. I 35 minuti di Pirandèlo Suona (CD, Baskaru/Dsp) da un lato tendono ad elargire atmosfere melodiche e rarefatte, e per altro verso, riescono a svincolarrsi dall’annosa questione della tautologia espressiva della quale si accusa di recente la glitch music. L’eterogeneità è la cifra stilistica predominante del progetto, controllata e posata, adatta ad esprimere puntualmente la compartecipazione di elementi e strumenti musicali di diversa natura. Il processo compositivo riflette un trattamento “pittorico” del suono ricco di inaspettate epifanie che germinano lentamente e sono rese ancora più evocative dall’attento utilizzo della voce.
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