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Fino al 22.VII.2016 | Edi Rama | Galleria Alfonso Artiaco, Napoli

di - 19 Luglio 2016
La Galleria Alfonso Artiaco di Napoli presenta, a cura di Lorenza Baroncelli e Joseph Grima, una personale di Edi Rama, artista albanese, sindaco di Tirana e, attualmente, primo ministro dell’Albania. Per Rama, arte e lavoro coesistono in una dualità che richiede un impegno che va oltre le ventiquattro ore. Eppure, è all’interno del ritmo giornaliero che, come una necessità biologica, si rende urgente una pausa creativa, che trova la sua espressione più immediata nei disegni in esposizione, probabilmente eseguiti sui tavoli delle riunioni politiche, tra uno spostamento e l’altro. Sono gli stessi supporti delle opere a suggerircelo: pagine d’agenda di diverso tipo e anno, documenti intestati del Governo Albanese, rimasugli di verbali d’assemblea, certificati vari. Questi disegni divengono la traccia di un paesaggio altrove, sono un momento fermato del distacco dalla realtà per entrare nei territori dell’immaginazione. Qui il disegno trova la sua funzione di passaggio, dall’idea alla forma, secondo una definizione già di Giorgio Vasari, come «un’apparente espressione e dichiarazione del concetto che si ha nell’animo, un giudizio universale», a sottolineare l’aspetto profondo dell’atto stesso del segnare, del creare ex nihilo.

A osservarli bene, questi doodles, letteralmente “ghirigori”, si fermano il più delle volte a una forma sospesa. L’intenzionalità non è espressa nel tentativo di mettere in luce il rappresentabile ma nel creare delle trame, come un ornamento capace di far scorrere l’occhio negli interstizi dei contorni ma di non farlo divagare oltre. Queste opere non sono nulla più di ciò che rappresentano, attraverso questa loro consustanzialità riversano il pensiero all’interno, come un esercizio di rigenerazione dello spirito. In un’intervista rilasciata il 9 dicembre 2015, per la rivista “Der Freitag”, è lo stesso Rama a chiamare i suoi doodles “preghiere”.
D’altronde, per Rama, l’arte ha sempre rappresentato un’occasione per esprimere una libertà intesa come condizione interiore e, al tempo stesso, come sentimento sociale. La Francia e la pittura hanno garantito una momentanea salvezza dai problemi con la dittatura comunista; tornato in Albania è diventato poi, un politico trasversale, utilizzando l’arte, da sindaco di Tirana, come strumento di ricostruzione di una nuova identità albanese attraverso l’ornamento, inteso come pratica di riqualificazione urbana.
Marcello Francolini
mostra visitata il 31 maggio
Dal 31 maggio al 22 luglio 2016
Edi Rama
Galleria Alfonso Artiaco
Piazzetta Nilo, 7 – 80134, Napoli
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 20.00
Info: info@alfonsoartiaco.com

Nato a Firenze nel 1984, è critico d’arte e curatore indipendente. Laurea in Storia e Critica dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno. Insegna Storia dell’arte Contemporanea all’ABAN di Nola. Curatore del Progetto Primo Mercato (2017) presso la Galleria Spazio Nea di Napoli, segnalato anche su Il Manifesto e La Repubblica. Collabora attivamente con Francesca Barbi Marinetti presso la D.D’arte s.r.l. di Roma come organizzatore di eventi e come promotore culturale de Futurismo. Ha curato il progetto Linea di Contorno esponendo oltre ad una sezione di artisti emergenti, la collezione Fabio e Leo Cei di Outsider Art, a Salerno nel 2016. È presente con Progetti di curatela presso Setup Contemporary Fair di Bologna, per l’edizione 2017 (Leonarda Cianciulli-La saponificatrice di Correggio, con l’artista Dario Agrimi) e l’edizione 2016 (Dis-Orientarsi, collettiva di 7 artisti campani). Ideatore del programma radiofonico Cattivi Maestri presso l’Unisound dell’Università di Salerno nell 2015; In Albania, Tirana, ha curato la mostra CorpoeCorpi (2015); Sempre in Albania, ha tenuto due Seminari sul Futurismo e sull’intellettuale di tipo nuovo con l’Istituto Italiano di Cultura (2013), segnalato sul Corriere della Sera. È presente nella pubblicazione Al di là della destra e della sinistra (S. Giovannini e R. Guerra a cura di). Ha collaborato come critico d’arte per la Casa Editrice Iemme Edizioni di Napoli. Collabora attivamente per la rivista d’arte Exibart. È Consulente per la sezione “mostre” della Fondazione Plart di Napoli.

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