Le opere in esposizione, circa novanta, tracciano cinquant’anni di ricerca di Renato Barisani che con onestà intellettuale, con autonomia e ricchezza di esiti, ripercorre la stagioni dell’arte dai primi anni ’50 ad oggi e pone, a livelli diversi e sempre più raffinati, l’esigenza di interrogare i modi di costruzione dei linguaggi da lui praticati: pittura, scultura, architettura, ceramica e mosaico.
Un’interrogazione scandita da pause e da riprese, da fratture e ricominciamenti, da silenzi e da ricongiungimenti, sempre con l’intenzione di analizzare le strutture dei linguaggi che di volta in volta, adotta, ma anche con la consapevolezza che il semiotico non esaurisce la partita dell’arte.
L’arte, che è messa in opera del linguaggio, rinvia a un’alterità silenziosa che l’attraversa. In questa traversata l’artista, più di recente, ci ha consegnato un ossimoro, che non suggerisce tanto una relazione impossibile tra queste nozioni, parole, termini,quanto la tensione che apre l’opera, in quanto riduzione all’essenzialità dei suoi rapporti interni, a un’alterità che, nascostamente, agisce nella sua trame.
articoli correlati:
Barisani alla galleria Giulia, Roma
(dal comunicato stampa)
Dalla prima tappa berlinese di The Clock di Christian Marclay alle installazioni immersive di Petrit Halilaj, passando per pittura contemporanea,…
Al MA*GA di Gallarate, fino al 12 aprile 2026, il racconto di come si irradia in Italia l’astratto a partire…
Dopo una lunga attesa, parte ufficialmente la direzione di Cristiana Perrella: oltre alla grande mostra UNAROMA, dedicata allo scambio intergenerazionale…
John Armleder gioca con l'eterna ambiguità tra opera e merce, per proporre una concezione allargata dell’arte. E la mostra al…
In un’epoca che sottrae presenza alle cose, il grande fotografo Martin Parr ha lasciato un’eredità che appartiene a tutti: la…
Fiere, aste, collezionisti, maxi aggiudicazioni. Un racconto per frame, per picchi, per schianti, più o meno approfonditi e intrecciati tra loro,…