Alessandro Nanni. Borgomaro, luoghi e presenze. Installation view, Palazzo Doria di Borgomaro, Imperia
Si apre domani, e proseguirà fino al prossimo 3 giugno, la mostra fotografica di Alessandro Nanni, Borgomaro, luoghi e presenze, organizzata dalla Fondazione per l’arte contemporanea Rivoli Due di Milano, in collaborazione con il Comune di Borgomaro.
«Le fotografie esposte», racconta il Sindaco Massimiliano Mela, «rappresentano una sorta di album della comunità dove a essere protagonisti, sullo sfondo del paesaggio, sono le case. Luoghi che ci somigliano e costruiscono la nostra vita sociale. Quello che si coglie in questo percorso è un punto di vista poetico sulla realtà. Probabilmente, implicito a questo lavoro, vi è l’invito a una lettura diversa, più profonda, di ciò che vediamo e viviamo ogni giorno». Sono dunque il paese di Borgomaro – borgo di origine medievale nell’entroterra ligure occidentale – e le sue frazioni dislocate lungo la Valle del Maro (San Lazzaro Reale, Maro Castello, Candeasco, Ville San Sebastiano, Ville San Pietro, Conio e San Bernardo di Conio) a essere protagonisti del percorso fotografico che Nanni, formatosi al fianco del Maestro Giovanni Chiaramonte, ha costruito indirizzando il suo occhio sugli scorci paesaggistici e gli edifici.
Francesca Simondi, fondatrice della Galleria Simóndi, nel testo che accompagna la mostra scrive in proposito: “La vita sembra essere assente, ma in realtà è raccontata da un punto di vista diverso, attraverso un’attenta osservazione del paesaggio, delle case, dei bastoni e delle pietre lasciati fuori dall’uscio, dalle ombre di case che si riflettono su altre case, dalle tende consumate dal tempo. L’essere umano è assente. Gli unici elementi vivi: l’ombra di una donna o forse di un uomo, ripresa a camminare tra gli antichi e suggestivi carruggi di Borgomaro, e un gatto, che avendo percepito la presenza di qualcuno, si gira guardando dritto verso l’obiettivo. Ed è proprio grazie a questo sguardo, a questa presenza, che anche noi ci accorgiamo di un’altra vita, quella di chi osserva dietro la macchina fotografica”.
«Lungi dal voler fare un mero censimento del luogo, Alessandro Nanni con le sue fotografie narra, e non descrive, suggerendo non solo una presenza viva, ma soprattutto ciò che i borghi conservano misteriosamente della propria storia e di tutte le storie, presenti e passate, degli abitanti: «si avverte il passaggio delle persone, quelle poche ormai che abitano questi territori. Paesi e tradizioni che rischiano di scomparire, inghiottiti dai “tempi moderni” e da un inesorabile calo demografico», precisa Simondi, a cui fanno eco dalla Fondazione Rivoli Due, dove è nato il desiderio di prendersi cura di questi luoghi.
«Uno storico della fotografia inglese racconta che gli abitanti dei villaggi rurali del Tatarstan avvolgevano le fotografie di famiglia in un panno e le riponevano in casse di legno – continua Simondi – Erano considerate un elemento prezioso e quasi mitico, che solo raramente veniva esposto. Una sorta di memoria in grado di salvare dall’oblio e dare il senso della continuità. Questo progetto è ispirato da un desiderio simile di conservare e di rintracciare attraverso l’obiettivo un significato meno evidente, di mostrare ciò che è nascosto dietro al velo delle abitudini».
Francesca Simondi, che paragona il viaggio lento di Nanni a quello descritto da Henri Cartier-Bresson – «Sono andato molto in giro anche se non so viaggiare. Mi piace muovermi con lentezza, programmando il passaggio da un paese all’altro. Quasi sempre accade, una volta arrivato, di aver voglia di rimanere, per partecipare completamente alla vita di quel paese. Non potrei mai essere un globe-trotter» – ricorda Roland Barthes, secondo cui “La Fotografia non dice (per forza) ciò che non è più, ma soltanto e sicuramente ciò che è stato”. Ecco, Borgomaro, luoghi e presenze è proprio questo: «un racconto fotografico che non è solamente una descrizione nostalgica del ricordo del passato di quei luoghi, piuttosto una traccia di quello che è stato e che è in quel preciso momento e in quel determinato luogo».
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