Categorie: Opening

‘Gravity and Grace’, la personale di Eloisa Gobbo. Le parole dei curatori

di - 8 Giugno 2021

A Milano, nell’Antico Oratorio della Passione, nel complesso della Basilica di Sant’Ambrogio, inaugura oggi, 8 giugno, la personale di Eloisa Gobbo (1969)Gravity and grace”, a cura di Cristina Gilda Artese e Andrea Lacarpia, e realizzata dall’Associazione arsprima e da Gilda Contemporary Art, che sarà visitabile solo fino al 13 giugno.

«Il progetto – hanno spiegato i curatori – raccoglie un significativo gruppo di opere tra ceramiche, sculture e installazioni, molte delle quali realizzate appositamente per la mostra. La forma del vaso, solitamente associata all’ambito del design, nella produzione di Eloisa Gobbo si fa portatrice di significati concettuali e modalità creative proprie dell’arte contemporanea, in un dialogo tra le arti che rientra nella progettualità dell’autrice come dell’associazione Arsprima e della galleria Gilda Contemporary Art».

L’opening di oggi, hanno ricordato gli organizzatori, «si svolgerà nelle modalità consentite dal decreto ministeriale in vigore. Solo su prenotazione e dietro avvenuta conferma da parte della galleria con 4 turni di accesso: dalle 16 alle 17, dalle 17 alle 18, dalle 18 alle 19 e dalle 19 alle 20». Per accedere alla mostra durante questi turni potete prenotare qui.
Gli orari di vista dei giorni successivi sono i seguenti: da mercoledì 9 a venerdì 11 giugno dalle 11 alle 14 e dalle 17 alle 19, sabato 12 e domenica 13 giugno dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. L’Antico Oratorio della Passione si trova in Piazza Sant’Ambrogio 15.

Eloisa Gobbo – Gravity ad Grace, vista della mostra. Courtesy Gilda Contemporary Art. Photo Vincenzo Pagliuca

Le parole di Cristina Gilda Artese e Andrea Lacarpia, curatori della mostra

Come è nata la personale di Eloisa Gobbo “Gravity and Grace” e come si colloca nella ricerca della galleria Gilda Contemporary Art e dell’Associazione Arsprima?

«Eloisa Gobbo ha una collaborazione di lunga data con l’associazione arsprima e negli anni si sono portati all’attenzione del pubblico sia i lavori pittorici della Gobbo, ma anche e soprattutto la sua ricerca nell’ambito dell’arte funzionale (tappeti di artista) e la sperimentazione sui materiali (come le sculture Matrioske presentate da arsprima e realizzate attraverso la tecnica della stampa 3D).
A maggio del 2020, subito dopo il primo lockdown, Cristina Gilda Artese (Direttrice artistica di Gilda Contemporary Art) durante uno studio visit a Padova venne a conoscenza del progetto di installazione di Gravity and Grace e da quel momento si prefisse l’obiettivo di ricercare un luogo che valorizzasse al meglio il concept, partendo dal presupposto che un luogo storico e sacro potesse accogliere e valorizzarne l’aspetto spirituale.
Infine, per Gilda Contemporary Art, Eloisa Gobbo rappresenta il perfetto modello di artista che riesce ad applicare la propria ricerca artistica anche alle declinazioni del design e della funzionalità senza perdere di profondità e di poetica».

Che cosa vedremo in mostra e che rapporto instaurano le opere con lo spazio dell’Antico Oratorio della Passione?

«Nella mostra viene presentata per la prima volta Breath, installazione sviluppata partendo da riflessioni su temi di attualità come la crisi sanitaria e il movimento Black Lives Matter, in cui l’artista ha elaborato una vanitas contemporanea. Una moltitudine di vasi sferici, appesi dall’alto tramite dei palloncini gonfi d’aria, divengono metafore della vita umana, insieme fragile e sacra. Le ceramiche circolari rappresentano il corpo che contiene la vita, rappresentata dall’aria contenuta nei palloncini che, esaurendosi gradualmente, fa cadere al suolo i vasi come corpi senza respiro. La sacralità dell’opera è accentuata dallo spazio espositivo scelto per la mostra, un antico oratorio parte del complesso monumentale della Basilica di Sant’Ambrogio. Inoltre, saranno presenti in mostra delle opere dalla forma sferica, vasi di ceramica dipinti a mano dall’artista in cui diversi motivi geometrici policromi si susseguono senza continuità, spezzando la rotondità della sfera e creando distorsioni nella percezione dell’opera».

Eloisa Gobbo – Gravity ad Grace, vista della mostra. Courtesy Gilda Contemporary Art. Photo Vincenzo Pagliuca
Potete raccontarci, in estrema sintesi, la ricerca di Eloisa Gobbo? Come le opere in mostra si collocano in essa?

«Da sempre interessata a investigare le proprietà espressive delle forme decorative, Eloisa Gobbo mette in discussione l’approccio superficiale nei confronti delle arti applicate e dei pattern decorativi per evidenziare il potenziale comunicativo di tali forme, che divengono portatrici di contenuti sociali o personali.
Spaziando dalla pittura su tela all’installazione e alla realizzazione di oggetti d’uso, la ricerca di Eloisa Gobbo si è sempre mossa tra diversi linguaggi creativi, portando la concettualità dell’arte nel design e la funzionalità del design nell’arte. L’installazione Breath segna una nuova evoluzione nella ricerca dell’artista, maggiormente influenzata da tematiche sociali».

Quali saranno i prossimi progetti (espositivi e non) di Gilda Contemporary Art e dell’Associazione Arsprima?

«La programmazione di Gilda Contemporary art vedrà nei prossimi mesi l’alternarsi di una serie di personali che si svolgeranno nella sede della galleria; nel contempo, si stanno progettando degli interventi in spazi espositivi pubblici con l’intento di raggiungere un più vasto e variegato pubblico.
Una specifica progettualità di Gilda vedrà poi intensificarsi la collaborazione con Phoresta Onlus per la realizzazione di interventi outdoor, di green art e di arte eco-sostenibile. Primo artista invitato è Roberto Ghezzi che ha già iniziato il proprio intervento in un bosco della biodiversità nei pressi di Bologna ed a cui la galleria dedicherà una personale a fine 2021. Infatti Gilda è green compensando le proprie emissioni di CO2 con Phoresta Onlus e dedicando ampio spazio della propria programmazione ad artisti che si occupano di natura e della relazione tra uomo ed ambiente.
Arsprima ha finalmente in uscita il prossimo numero monografico della rivista Or not che sarà dedicato all’artista Francesca Candito».

Eloisa Gobbo - Gravity ad Grace, vista della mostra. Courtesy Gilda Contemporary Art. Photo Vincenzo Pagliucamore
Eloisa Gobbo - Gravity ad Grace, vista della mostra. Courtesy Gilda Contemporary Art. Photo Vincenzo Pagliucamore

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