Linda McCartney, Paul McCartney, London, 1970, exhibition: "Linda McCartney . The Polaroid Diaries", 2020, C/O Berlin, Berlin © Paul McCartney / Photographer: Linda McCartney, courtesy C/O Berlin
Nella capitale tedesca, a C/O Berlin, in questo momento chiuso per l’emergenza sanitaria, è in corso la mostra “Linda McCartney. The Polaroid Diaries” (fino al 6 giugno) che presenta oltre 250 Polaroid di Linda McCartney 
(1941, New York – 1998, Tucson).
La mostra è curata da Felix Hoffmann per la C/O Berlin Foundation in collaborazione con Sarah Brown per il Linda McCartney Archive.
“Linda McCartney. The Polaroid Diaries”, ha spiegato C/O Berlin, presenta oltre 250 Polaroid e una selezione di stampe vintage tratte dall’archivio di Linda McCartney.
Molte delle Polaroid sono dgli anni Settanta quando la fotografia istantanea era un’innovazione di cui la fotografa ha costantemente testato i limiti. Le Polaroid in mostra sono una collezione intima e offrono uno spaccato nelle memorie personali di Linda McCartney da cui emerge la sua capacità di catturare il momento attraverso l’obiettivo.
Partita dalla documentazione della scena musicale più all’avanguardia negli anni Sessanta e Sessanta, più la fama di Linda McCartney cresce, ha spiegato C/O Berlin, più le sua fotografie si fanno personali, intime e sperimentali e rivolte anche alla natura.
Per decenni Linda McCartney ha fotografato la propria famiglia e la sua quotidianità , creando un panorama di momenti ordinari, ma molto intimi, che riescono al contempo a documentare l’evoluzione della società .
I lavori di Linda McCartney sono presenti nelle collezioni del Victoria and Albert Museum e della National Portrait Gallery di Londra.
Linda McCartney e la fotografia
Dopo aver scoperto quasi casualmente il proprio talento per la fotografia, Linda McCartney, nata Eastman, diviene fotografa professionista a metĂ degli anni Sessanta e si afferma con una certa rapiditĂ come fotografa della scena musicale newyorchese piĂą rivoluzionaria.
Unica fotografa accreditata, nel 1966 ha modo di realizzare un esclusivo servizio fotografico sui Rolling Stones, che diventa il suo definitivo trampolino di lancio.
Fotografa ufficiale dell’iconico locale Fillmore East di New York City, immortala i massimi protagonisti della scena musciale di quegli anni, tra cui B.B. King, The Doors, The Grateful Dead, Frank Zappa, The Beach Boys, The Who, Cream, The Kinks, Traffic, The Byrds e Jimi Hendrix.
Nel 1967 negli Stati Uniti viene nominata Fotografo dell’Anno e nel maggio 1968 con il suo ritratto di Eric Clapton diviene la prima fotografa a conquistare la copertina della rivista Rolling Stone.
Nel 1967, dopo aver ricevuto il prestigioso premio, le viene assegnato un incarico per un servizio fotografico dal titolo Swinging Sixties, per il quale di reca a Londra. Alla presentazione del nuovo disco dei Beatles conosce Paul McCartney e nel 1969 i due si sposano.
A Milano, il Museo del Novecento rende omaggio a Enrico Crispolti, storico dell’arte e critico militante, tra le voci piĂą…
Un elogio alla forza e alla fragilitĂ della natura, tra figurazione e astrazione, lavori storici e produzioni site specific. A…
Da "The Brutalist" a "Bugonia", ecco i titoli che piĂą hanno dato da parlare quest'anno, tra cinema e piattaforme. Spoiler:…
Dalla Seconda guerra mondiale al Muro di Berlino: Back to Peace? riunisce a Gorizia i grandi reportage Magnum per una…
Presentato il progetto del Las Vegas Museum of Art – LVMA, il nuovo super museo d’arte firmato da DiĂ©bĂ©do Francis…
Alla Fondazione Giuliani di Roma, una mostra dedicata a Giulio Turcato ripercorre la sua ricerca sul colore: per il grande…