Beba Stoppani, Sogno di una notte.. Cristo Balena (Husavik museo delle balene), 2016
«Quello che ricordi ti salva». Il verso della poesia di William Stanley Merwin (1927-2019), tratto da Imparare una lingua morta («Quello che ricordi ti salva. Ricordare non è ripetere, ma ascoltare quello che non è mai caduto nel silenzio. Così il tuo apprendimento viene da ciò che è morto, dall’ordine, e da quello che di te senti indimenticabile, la passione che ascolti quando non hai niente da dire») dà il titolo alla prima retrospettiva dedica a Beba Stoppani negli spazi di BAG – Bocconi Art Gallery – che è il percorso di avvicinamento dell’Università a un mondo diversamente contemporaneo, quello culturale e artistico, parte della vita di ciascuno.
La mostra, curata da Giovanna Gammarota si inserisce nel ciclo di mostre organizzate presso gli spazi dell’Università Bocconi e prende vita grazie alla preziosa collaborazione con MIA Photo Fair BNP Paribas. Beba Stoppani vive e lavora tra il Messico e l’Italia. Con una formazione classica e una laurea in biologia, ha unito la ricerca scientifica all’arte, esplorando la fotografia e collaborando con importanti realtà artistiche e culturali. Attraverso mostre e progetti, il suo lavoro celebra la natura e la bellezza celata, documentando realtà culturali e promuovendo il dialogo interculturale. La sua personale ricerca artistica, legata all’amore per la veduta paesaggistica e per la bellezza celata, la spinge a viaggiare e documentare le diverse realtà culturali che incontra. Esordisce con il progetto Sulle orme della via della seta: dal Giappone al Mediterraneo. La ricerca di spazi di natura visionaria prosegue intensificandosi nelle successive mostre fotografiche: Verso la Patagonia, 1995, Consolato Argentino di Milano; Sumo rito e tradizione nel Giappone contemporaneo, 1997; Birmania un paese da amare, 1999, Orciano di Pesaro (Pesaro); Sumo (video), 2000, Premio Rassegna Nazionale di Arti Multimediali, Orciano di Pesaro (Pesaro); Oaxaca, tredici lune, 2010, Premio Biennale di Fotografia, Fiastra (Macerata); Riflessioni, 2012, Sacrestia Monumentale di San Marco, Brera (Milano). Dal 2014 si impegna nello sviluppo del progetto d’arte il “Bosco di San Francesco, piattaforma internazionale per la pace ed il dialogo interculturale” invitando nel progetto artisti, studiosi e musicisti. Il 2015 è dedicato allo scambio con la Romania.
Quello che ricordi ti salva si offre come un viaggio artistico unico, che esplora e celebra la profonda connessione tra l’uomo e la natura attraverso una selezione di suggestive opere che esplorano il legame profondo tra il corpo umano e l’ambiente naturale, proponendo una visione che ribalta l’idea comune: non è la Terra a dover essere salvata, ma l’uomo dal proprio oblio. Il titolo della mostra stesso è un invito a riconnetterci alla natura attraverso il ricordo. Nelle immagini di Beba Stoppani, lo sguardo si avvicina alla materia che compone la Terra: acqua, roccia, sabbia, aria. Un invito a immergersi e a riscoprire la bellezza nascosta, sottraendola al disordine visivo che troppo spesso la disperde. Le sue opere fotografiche sono dense di citazioni organiche e legami con l’architettura, celebrano l’estasi della forma in atmosfere sublimi.
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