âLâanima della Naturaâ di Vanni e âCriptaâ di Vincenzo Buonaguro sono le nuove mostre che la Galleria Malinpensa di Torino inaugura oggi con le presentazioni, rispettivamente, di Monia Malinpensa e Rosa Maria Lanza.
Vanni, originario e residente nel cuore verde dellâUmbria, è solito suggerire trame artistiche con una narrazione cromatica legata alla luce mediterranea delle proprie radici. Dopo i primi studi artistici a Roma, Vanni ha perfezionato il suo percorso pittorico a Parigi, cittĂ dove ha vissuto diversi anni. Nella mostra âLâAnima della Naturaâ la pittura è strumento di recupero del senso dellâimmagine in unâatmosfera intrisa di silenzio e di pace allâinsegna di un messaggio continuo e immediato di amore per la vita e per tutto quello che lo circonda. Il cromatismo lirico di Vanni è animato dallâestetica e da una ricerca della materia assolutamente originale che lo contraddistingue. Soggetto delle opere esposte è il trionfo della natura, spiritualizzato in un racconto emotivo, intimo, riflessivo e affascinante. Lâinesauribile spontaneitĂ , la veritĂ di ambientazione e la raffinata sensibilitĂ cromatica aderiscono a un modulo compositivo figurativo che sconfina nellâastratto confermando una narrativa pittorica di notevole evoluzione condotta con una trasposizione fantasiosa. Il dialogo con la natura, serrato e costante, apre unâincantevole poetica da cui scaturisce unâinterpretazione di grande analisi e di viva consapevolezza.
Vincenzo Buonaguro, nato a Nola e laureato prima in Medicina e Chirurgia e poi specializzato allâAccademia di Brera con il Professore Giuseppe Spinoccia, è guidato dalla prospettiva che sia Dio a dare luce e non viceversa. La sua mostra, âCriptaâ, muove dalla difficoltĂ , dellâessere umano, di accettare che un giorno tutto possa finire senza avere la certezza di cosa lo aspetti in seguito. Da qui lâartista, associando lâarte a Dio, cerca la luce di una salvezza religiosa attraverso la sua produzione, come Chagall fece nelle sue opere in bilico fra la vita di tutti i giorni e la salvezza religiosa. âCriptaâ è uno spazio apparentemente chiuso e claustrofobico, che permette di raggiungere una luminositĂ interiore visibile anche a occhi chiusi, affidandosi alla preghiera e alla lode al Signore. In questâottica la mostra si offre come luogo di luce artistica e interiore, di aperture e voli mentali, dove non occorrono macchine o accessori di lusso, perchĂŠ sono sufficienti le opere piĂš vicine a ognuno di noi, usando aria, fiori, piume, preghiera. Nella storia dellâarte, del resto, traspare spesso lâanelito a qualcosa di superiore, di salvifico. Non arrivando lâuomo alla perfezione, egli deve trovare in questa impossibilitĂ una strada per continuare a cercare: lâarte è, nelle opere di Buonaguro, la speranza della serenitĂ e della forza che permettono di affrontare le dure prove della vita.
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