Categorie: opera

Parmigianino | Autoritratto allo specchio convesso

di - 3 Giugno 2003

Un passaporto per Roma. Il virtuosistico autoritratto dipinto dal Parmigianino a Parma, nel 1524, doveva funzionare da promo pubblicitario alla corte del papa Clemente VII. Fu proprio nel ’24, infatti, che Francesco si recò nella città eterna accompagnato dallo zio Ilario, in cerca di fortuna e commissioni.
Aveva con sé un’opera che parlava. Non solo per il topos dell’ut pictura poesis, ma anche per la raffinatezza linguistica con cui era orchestrato.
Vasari rimase estasiato dall’Autoritratto allo specchio convesso, tanto da spendere sul Mazzola parole degne di Raffaello. Anzi, proprio le stesse. “Graziosissima grazia“, “vaghezza de’ colori“, “leggiadria di fare svelte e graziose tutte le figure“. Sono i termini che Giorgio Vasari attribuisce ai “cinque aggiunti”, nel proemio alla Terza Età, quella del massimo livello dell’arte. Parmigianino si pone come un nuovo Raffaello, altrettanto “grazioso” ma più “licenzioso”. Così voleva presentarsi e così venne percepito dai contemporanei. Non a caso, l’autoritratto del 1524 svela fattezze efebiche e una pettinatura a caschetto decisamente raffaellesche. Gli esperimenti tecnici tentati dal Mazzola con lo specchio convesso, su cui la critica ha insistito in passato (“lo stile alchemico “, Fagiolo dell’Arco, 1970), lasciano spazio per nuove osservazioni. La convessità dello specchio ingrandisce le cose ai margini dell’immagine, ma mantiene intatte le proporzioni di quelle al centro.
La selettività con cui l’artista sceglie cosa deformare è indicativa: la mano sinistra si affusola elegantemente, allungandosi ai bordi del tondo; il volto invece è perfettamente proporzionato e risponde alle esigenze della “regola”.
La misura classica di Raffaello è mimata e allo stesso tempo stravolta. Il volto “di angelo” tanto lodato da Vasari rimane intatto ed il virtuosismo trova spazio a latere. Il dipinto si inserisce a pennello nella tradizione del compianto Sanzio, cercando però angoli di messa in discussione. La raffinatezza formale con cui Parmigianino si dondola precariamente tra “regola” e “licenza” è da manuale del Manierismo e ritorna con i colli allungati delle sue Madonne.
Francesco Mazzola fu apprezzatissimo nella Roma clementina, dove si era creato un clima aritistico che giocava sugli stessi cavalli di battaglia.
L’Autoritratto allo specchio convesso passò dalle mani più illustri. Dal papa in persona allo spregiudicato Pietro Aretino; da lui a Valerio ed Elio Belli, fino a raggiungere la collezione di Alessandro Vittoria, allievo del Sansovino (1560). Fu proprio lo scultore veneziano a lasciarlo in eredità all’imperatore Rodolfo II e a destinarlo inconsapevolmente alla custodia del Kunsthistorisches Museum di Vienna, dove confluì nel 1938.
Nel 2002, Sylvia Ferino Pagden, curatrice della sezione di pittura italiana e del Rinascimento del museo austriaco, ne ha riportato l’eco in patria, parlando dell’autoritratto al celebre e celebrato convegno internazionale di Parma su “Parmigianino ed il Manierismo europeo”.
La figura di Mazzola non perde la sua attualità. Continua ad affascinarci, con le sue instancabili esplorazioni ed i suoi esperimenti.
Ci guarda fisso negli occhi dall’ambiente distorto del suo studio e ci invita ad entrare nel suo spazio.

bibliografia essenziale
AA.VV, Parmigianino e il Manierismo europeo, atti del convegno, Parma, 2002
L. DOLCE, Dialogo della pittura intitolato L’Aretino, (1557), in Dolce’s “Aretino” and Venitian Art Theory of the Cinquecento, a cura di M. ROSKILL, NY, 1968
M. FAGIOLO DELL’ARCO, Il Parmigianino, un saggio sull’ermetismo del Cinquecento, Roma, 1970
A. PINELLI, La bella Maniera, Torino, 1993
M. VACCARO, Parmigianino. Dipinti, Torino, 2002
G. VASARI, Le vite de’ piú eccellenti pittori scultori e architettori, (1968), a cura di G.MILANESI, Firenze, 1865-79

articoli correlati
I coniugi Arnolfini di Van Eyck
Parmigianino: la mostra a Parma

Parmigianino
Autoritratto allo specchio convesso, 1524

olio su tavola emisferica, diamentro 24,4 cm,
Kunsthistorisches Museum, Vienna

silvia bottinelli

Opera è un progetto editoriale a cura di daniela bruni

[exibart]

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere: la nuova illy Art Collection dedicata a Biennale Arte 2024

Il sodalizio con l’Esposizione Internazionale d’Arte si riconferma anche in occasione della 60. edizione arricchendosi di una illy Art Collection…

28 Aprile 2024 10:00
  • Teatro

Harold Pinter, la parola di accusa: Lino Musella al San Ferdinando di Napoli

Lino Musella lega tre brevi pièce del grande drammaturgo Harold Pinter sul filo della potenza della parola, tra questioni razziali…

28 Aprile 2024 8:10
  • Fotografia

Fotografia Europea riflette sulla natura, (che) ama nascondersi

La XIX edizione di Fotografia Europea, in programma a Reggio Emilia fino al 9 giugno, ci conduce a riflettere su…

28 Aprile 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Perché quella di Pedrosa resterà una Biennale da ricordare

Allestimento inappuntabile, temi che abbracciano questioni universali, collettive e individuali: Stranieri Ovunque è un Manifesto sul valore della libertà e…

27 Aprile 2024 15:58
  • Arte contemporanea

Vettor Pisani: una mostra, un archivio, una lunga frequentazione. Intervista a Giovanna Dalla Chiesa

A margine della mostra alla Fondazione Pascali, con Giovanna Dalla Chiesa, direttrice dell'Archivio Vettor Pisani, ripercorriamo la ricerca dell'artista dell'inafferrabile,…

27 Aprile 2024 14:10
  • Mercato

Sotheby’s mette all’asta un capolavoro di Monet

Appartiene alla serie dei Covoni, la stessa che nel 2019 fissava un record per l’artista a quota $ 110,7 milioni.…

27 Aprile 2024 12:42