Categorie: parola d'artista

exibinterviste | la giovane arte – Cuoghi e Corsello

di - 21 Giugno 2002

Parlatemi dell’ultimo lavoro in mostra allo Studio Ercolani: un’installazione di oggetti scelti, trovati e poi assemblati… che collegamento ha con i luoghi che avete abitato e animato in questi anni con la vostra presenza, come qui, nell’attuale FIAT?
Questo lavoro è una “composizione” di sculture realizzate attraverso un “principio d’amore per la natura”. Al principio ne siamo quasi posseduti, mentre successivamente lavoriamo e plasmiamo con la creta fino a quando vengono fuori questi personaggi, che sembrano usciti dal mondo di quei giardini che noi amiamo tanto: incontaminati, non frequentati, dove non c’è traccia umana e la natura è più densa! Il tema della casa è l’altro referente principale, la nostra abitazione FIAT per esempio, richiamata dalla grafica e dal movimento, dove si inseriscono i lavori con i mobili che rimandano in modo anche più rigoroso a questa casa-fabbrica.

Come vi siete divisi i compiti nella realizzazione di questo campionario di personaggi fantastici e surreali?
Li realizziamo separatamente, ognuno fa una cosa diversa usando lo stesso materiale, la terra.

Nel vostro percorso avete utilizzato i materiali e i mezzi espressivi più diversi, dall’intervento performativo alla musica, passando attraverso il video e la fotografia, dall’uso di object trouvè fino ai graffiti: c’è una modalità operativa che preferite rispetto alle altre?
No, il mezzo per noi è indifferente rispetto alla poetica. Ultimamente però, utilizzando il computer ci siamo riavvicinati alla pittura, io non avevo mai dipinto in vita mia mentre Claudio lo faceva già da tempo. All’inizio, nell’87, realizzavo solo delle installazioni molto concettuali, tra il poetico e il concettuale insomma…dopo lui mi ha insegnato a disegnare e sono entrata attraverso i graffiti nel mondo figurativo. Stranamente è stato proprio un mezzo come il computer che mi ha dato questa libertà e questa scioltezza. Adesso ci piace dipingere e lavorare, come dicevo, con il computer e la sperimentazione musicale, infatti siamo tornati a suonare: ho già scritto due canzoni e ne sto componendo delle altre.

E il teatro? Qui avete allestito una specie di spazio teatrale…
L’ambito teatrale ci interessa molto, anche se è ancora tutto in fase di progettazione: il teatro è qualcosa che trasuda dal nostro lavoro, e poi abbiamo avuto una serie di coincidenze che sembrano renderlo necessario.

Lo scorso anno, a parte qualche collettiva, mi sembra che vi siate un po’ fermati. C’è stata una pausa creativa?
Assolutamente no! Solo che non abbiamo avuto contatti con altre situazioni…

Progetti per il futuro oltre alla mostra in corso a Brescia Dubuffet e il graffitismo, curata da Renato Barilli e alla quale partecipate?
Si inaugurerà prossimamente una mostra alla Galleria Neon di Bologna, insieme ad un lavoro in uno spazio occupato.

L’idea di occupare uno spazio fa parte di una precisa presa di posizione, anche politica, oppure è solamente legata all’intervento artistico?
Tutto confluisce nell’intervento artistico!

Un aspetto molto interessante del vostro lavoro, riguarda la memoria che c’è intorno agli oggetti, soprattutto le bambole, ma anche i mobili, i reperti, i materiali di scarto che sembrano caricarsi di forti valenze affettive: come nell’attività fantastica infantile che ruota intorno ad un semplice oggetto, così si organizza tutto il vostro immaginario…
Certamente! Fa parte della creazione “animare”!!! Le bambole spesso le trovo per caso, come incontri non previsti, altre volte ci vengono affidate… dopo però ci vuole un certo periodo di riabilitazione, come avviene per tutti gli oggetti, una fase di purificazione e di successivo reinserimento. Ombra e Anima, per esempio, come le altre bambole, hanno le loro tragedie, le loro storie, cambiano vita; anche loro hanno molte avventure e noi ci troviamo solo ad interpretarle…

Bio
Monica Cuoghi (Sermide, 1965) e Claudio Corsello (Bologna, 1964) lavorano in coppia dal 1986, vivono e lavorano a Bologna. Tra le principali mostre personali e collettive: Nuova Officina Bolognese, Galleria d’Arte Moderna, Bologna (1991), Galleria Neon, Bologna (1995), XII Quadriennale di Roma (1996), Officina Italia, Galleria d’Arte Moderna, Bologna (1997), Salara Bologna(1999), Studio Ercolani , Bologna (2000), Galleria Comunale K&S, Berlino(2001)

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Elvira Vannini

Exibinterviste-la giovane arte è un progetto editoriale a cura di
Paola Capata

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