Tra i dj più conosciuti a livello mondiale, Claudio Coccoluto è morto alle prime luci dell’alba del 2 febbraio, nella sua casa di Cassino, dove era assistito dalla moglie Paola e dai figli Gianmaria e Gaia. 59 anni, di cui 40 trascorsi alla consolle, Coccoluto alla fine ha dovuto cedere a una grave malattia, contro cui combatteva da un anno. A distanza di poche ore, la cittadina laziale perde così due abitanti illustri: domenica si è infatti spento Sergio Longo, direttore del CAMUSAC – Cassino Museo di Arte Contemporanea.
«Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre», è il ricordo di Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino, con il quale Coccoluto aveva fondato il Goa di Roma, storico club italiano tra i più apprezzati a livello mondiale. «Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me», ha continuato Battafarano.
«Con Claudio Coccoluto scompare un protagonista della scena creativa italiana e internazionale che con le sue note e la sua musica all’avanguardia ha fatto ballare intere generazioni di ragazzi e ragazze. Un artista che amava la contaminazione delle arti. Mancherà a tutti noi», è il commento del Ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Nato a Gaeta, in provincia di Latina, Coccoluto aveva intrapreso la strada del dj già a 13 anni. Poi, sul finire degli anni ’70, iniziò a lavorare con Radio Andromeda, la prima emittente privata di Gaeta. Seguirono quindi le esperienze con vari locali, dal Seven Up di Formia all’Histeria di Roma, dove il suo nome iniziò a girare. Ospite fisso degli appuntamenti musicali di livello internazionale, è stato il primo dj europeo a suonare al Sound Factory Bar, iconica discoteca di New York. Lavorò anche con Radio Deejay, dove curava il programma C.O.C.C.O. nel quale proponeva dj set e mix in diretta, interagendo con gli ascoltatori.
«Claudio è stato in qualunque campo, in qualunque mestiere, un fuoriclasse. I fuoriclasse sono quelli che lasciano il segno. Ho sempre scherzato sul suo cognome: un cognome così bizzarro e curioso è diventato, grazie alla sua bravura, un marchio di fabbrica. A me piaceva, mi piaceva il suo suono, la sua personalità, faceva un mestiere che possiamo definire “futile”, ma era bello parlare con lui. Era un fuoriclasse», ha detto Linus in apertura della puntata odierna di Deejay Chiama Italia.
Nei mesi del lockdown, Coccoluto fu tra le personalità più impegnate nel denunciare i problemi del suo settore e propose anche un live set da casa sua.
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