Mariangela Levita, ph. Vittorio Ciccarelli
È Mariangela Levita la vincitrice della prima edizione di ALA Art Prize, il premio dedicato agli artisti di nazionalità italiana o straniera ma che siano originari o che abbiano lavorato in Campania, promosso da ALA, azienda leader in Italia e a livello globale nella logistica avanzata e nella distribuzione di componenti meccanici di precisione e minuterie per il mercato aerospaziale, aeronautico e per i mercati industriali ad alto contenuto tecnologico. UP è il titolo dell’opera con la quale Mariangela Levita, nata ad Aversa nel 1972, si è aggiudicata il premio, a seguito di una open call lanciata a marzo 2021.
L’opera è stata selezionata dalla giuria composta da Lorenzo Benedetti, curatore al Kunstmuseum, St Gallen, Eugenio Viola, Chief Curator al MAMBO – Museo de Arte Moderno de Bogotà e curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, e Alessia Volpe, curatrice e ricercatrice indipendente, tra oltre cento proposte arrivate da artisti attivi sul territorio campano. Al progetto vincitore è stato assegnato un premio in denaro di 10mila euro, necessario a coprire la fee dell’artista e i costi di produzione dell’opera, che entrerà a far parte della nascente collezione aziendale di ALA e sarà esposta nella sede della società, alla Mostra d’Oltremare di Napoli.
Linea, colore e luce sono gli elementi caratterizzanti della ricerca di Mariangela Levita che, ritornano nel suo progetto presentato per l’ALA Art Prize: «Attraverso un elegante equilibrio tra le gamme cromatiche Mariangela Levita crea un’opera caratterizzata dalle sue forti geometrie e costruisce una semplice composizione tipografica che si lega simultaneamente sia al contesto del luogo che al nostro momento storico», ha dichiarato Lorenzo Benedetti.
Con UP, Levita traduce in un linguaggio a metà tra pittura e installazione un messaggio di ripartenza, un invito a tenere in alto lo sguardo e quindi l’umore, lo spirito. Nella mole di informazioni in cui siamo immersi, flusso continuo e dissonante di voci, opinioni e dati, in un momento difficile per la nostra storia, UP si pone come un appiglio, sillaba di leggerezza, invito alla gioia.
La ricerca meta-pittorica di Levita è, secondo Eugenio Viola «Espressione di una concezione “espansa” della pittura, che forza il confine che separa lo spazio della rappresentazione dall’ambiente circostante. UP (2021) è opera emblematica di questa strategia estetica, in cui Levita svincola l’immagine dall’appartenenza a un luogo, un tempo o un supporto determinato per propagarsi nello spazio, nel fuori-scena, nel fuori-quadro, sempre e comunque “oltre” la cornice, all’insegna di una sintesi visiva in cui la composizione ritmica, votata al dialogo dei colori nell’insieme, modifica a tal punto la grammatica e la pragmatica della visione da trasformare lo sguardo in una modalità percettiva prossima a quella dell’ascolto».
Alessia Volpe scrive: «Eravamo pesci, ma ci siamo alzati, 380 milioni di anni fa, e abbiamo camminato, corso, volato. Il lavoro di Mariangela ci invita a farlo di nuovo, a sollevare lo sguardo, astraendolo dalla contingenza, in un messaggio che è speranza e urgenza».
Nelle prossime settimane l’artista inizierà la produzione dell’opera che verrà presentata il 14 settembre presso la sede di ALA nella Mostra d’Oltremare di Napoli. L’opera di Levita è il primo tassello della collezione permanente di ALA che, collocata negli uffici dell’azienda, vuole incentivare l’interazione con l’arte, come stimolo per la creazione di nuove strategie e immaginari e veicolo per la circolazione di idee e innovazione. Obiettivo di questo progetto si conferma quello di dare inizio a una convivenza costruttiva, non limitata all’arricchimento estetico dello spazio di lavoro, ma finalizzata a suscitare interesse in coloro che lo abitano quotidianamente e a produrre valore sociale.
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