A Venezia il restauro del Migrant Child di Banksy, con il sostegno di Banca Ifis

di - 24 Luglio 2025

Dopo anni di esposizione agli agenti atmosferici e progressivo deterioramento, con una perdita stimata del 30% dell’opera originale, The Migrant Child è stato messo in sicurezza grazie a un intervento promosso da Banca Ifis e condotto dal restauratore Federico Borgogni, con un approccio tecnico del tutto inedito per il contesto italiano. Si tratta di uno dei tre soli interventi riconosciuti di Banksy in Italia – gli altri due si trovano a Napoli anche se uno di questi, una Santa Teresa con patatine del McDonald, è stato cancellato – e apparve nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2019, sulla facciata di Palazzo San Pantalon, a Venezia.

Lo stencil, che raffigura un bambino con i piedi immersi nell’acqua e intento a chiedere aiuto con una torcia di posizione color fucsia, è diventato simbolo delle stragi di migranti in mare ma sembra difficile non collegarlo, oggi, anche alle migliaia di altri bambini che stanno morendo in Palestina sotto le bombe di Israele.

Un distacco murario fuori dagli schemi

Data l’instabilità dell’intonaco e la tecnica utilizzata da Banksy, il restauro ha richiesto una scelta drastica ma necessaria: il distacco della porzione di muro su cui è dipinta l’opera, un’operazione che si è conclusa nella notte tra il 23 e il 24 luglio 2025. La sezione muraria è stata trasferita in laboratorio, dove Borgogni ha avviato la fase finale del restauro, che prevede il riposizionamento su un nuovo supporto alveolare, più adatto alla conservazione a lungo termine, seguito da interventi localizzati di stuccatura e integrazione pittorica.

Una volta completato il restauro, l’opera sarà nuovamente visibile al pubblico, all’interno delle attività gratuite promosse da Ifis art, il programma culturale della banca, in accordo con le autorità preposte alla tutela del patrimonio veneziano.

Un’opera fragile in un edificio vulnerabile

La scelta di salvare The Migrant Child si inserisce all’interno di un più ampio progetto di recupero dello stesso Palazzo San Pantalon, edificio cinquecentesco oggi in stato di abbandono e oggetto, dal 2024, di un progetto di riqualificazione promosso da Banca Ifis. Con l’intervento dello studio Zaha Hadid Architects, selezionato tramite un bando internazionale, il Palazzo sarà trasformato in un centro espositivo con particolare attenzione ai giovani artisti e in dialogo con le attività della Biennale di Venezia.

L’intero progetto mira a restituire un luogo simbolico alla città, coniugando tutela del patrimonio e nuova progettualità culturale, e riporta l’attenzione sulla fragilità del tessuto urbano e artistico di Venezia, sempre più soggetto a dinamiche di incuria o turistificazione estrema.

Ifis art: il programma culturale

Negli ultimi anni, Banca Ifis ha costruito una presenza significativa nel mondo della cultura attraverso iniziative diversificate, che spaziano dalla scultura contemporanea alla promozione del patrimonio storico-artistico italiano. Tra queste, il Parco Internazionale di Scultura nella sede di Villa Fürstenberg a Mestre – che ospita 25 opere in un giardino di 22 ettari – e l’acquisizione di 12 busti in gesso di Antonio Canova, oggi esposti alla Pinacoteca di Brera.

Non mancano le collaborazioni con le istituzioni: dalla sponsorizzazione del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia alla mostra dedicata a Mario Ceroli, frutto della partnership tra Brera e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, fino al progetto di una futura Casa Museo dedicata all’artista abruzzese.

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  • Meravigliose queste attività che hanno una valenza culturale e umanitaria encomiabili .
    Salviamo la bellezza che scalda il cuore e ci fa affrontate meglio la difficile quotidianotá della vita. Avanti così.
    Spero che questi siano esempi
    Per tante altre azioni simili.

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