Ryan Mendoza, Emma with Marshmallows, 2021
“Aggiungi al carrello”, ci dice Amazon o qualunque altra piattaforma di e-commerce. Cosa sarebbe, una domanda retorica? Un suggerimento? Un invito? Una semplice constatazione dei fatti? La punteggiatura non ci aiuta e l’intonazione non possiamo intuirla ma, di certo, è diventata una frase iconica di un certo modo di intendere il rapporto con gli oggetti, con la loro produzione e il loro consumo. Un rapporto dematerializzato, concettualmente raffinato fino a svanire quasi ma poi non proprio del tutto visto che, intorno a quel clic leggero, c’è un mondo intricatissimo di logistica pesante, perfettamente – più o meno – messo a punto. E Aggiungi al carrello è anche il titolo, un po’ provocatore anche nel senso di incitamento a fare e pensare, dell’azione-incursione ideata e organizzata dal gallerista Luigi Solito e dalla curatrice d’arte Carla Travierso, accolta da Antonella Polito, socia di Gourmeet, food store di Napoli.
Un invito a riflettere sull’attuale condizione dell’arte nel contesto pandemico che vede coinvolti principalmente gli artisti ma anche l’intera filiera. E quale contesto più adatto, di un luogo in cui convergono decine di prodotti destinati al consumo, anche in senso biologico, cioè vitale (e saporito, che non guasta mai)? Le opere degli artisti Christian Leperino, Francesca Matarazzo, Ryan Mendoza, Laura Niola e Maurizio Savini hanno un principale filo conduttore che diventa oggetto stesso del progetto, spiegano gli organizzatori, «Il “nutrimento” immateriale che l’Arte svolge».
«L’arte è il nutrimento indispensabile per qualunque processo formativo, espressivo, terapeutico e comunicativo del sé. L’arte non è mai estranea all’esistenza, tutti gli artisti svolgono ancora una volta un ruolo importante in queste mutate condizioni a cui la pandemia ci ha sottoposti», ha spiegato Travierso. «Solo grazie all’arte è possibile attraversare il mondo, toccarlo e farsi toccare, conoscere l’altro da sé e osservare con sguardo rinnovato il contesto in cui viviamo».
E considerando che gli spazi si fanno sempre più ristretti, sia quelli fisici che quelli del pensiero, è diventato necessario reinventare a partire da quello che c’è, riscoprire certi luoghi, tutti i luoghi. «L’ennesima chiusura dei luoghi d’arte ha creato un corto circuito con la città lasciando tutti noi orfani della compenetrazione tra arte e realtà, privandoci della possibilità di essere nutrirti e fecondati attraverso la creatività degli artisti. L’immaginario cordone ombelicale che lega artista e pubblico è stato bruscamente reciso dal Covid lasciandoci privi di un legame che è arricchimento, dialogo, confronto», ha continuato Travierso.
«Aggiungi al Carrello nasce con l’idea di riportare, seppur simbolicamente, i due mondi nuovamente in dialogo attraverso l’incontro artista-fruitore nella quotidianità della spesa. Così il gesto artistico trova un nuovo spazio nel quale incontrare il suo pubblico, non più confinato nei luoghi deputati e con le modalità convenzionali, ma nell’unico spazio in cui oggi ci è permessa la condivisione per soddisfare l’esigenza primaria del nutrimento: il supermercato», ha concluso Travierso.
Le opere dei cinque artisti saranno esposte tra i banchi della frutta, del pane e della carne. Opere “da consumare” e che «Metaforicamente possiamo aggiungere alla nostra spesa e portare a casa come esperienza corporea e sociologica dandoci gli strumenti per contrastare questo senso di impotenza e smarrimento che pervade ognuno di noi, a generare positivi cambiamenti e stimolare nuove proiezioni per il futuro».
Le opere saranno esposte da Gourmeet, in via Alabardieri, da lunedì, 29 marzo, a domenica, 18 aprile 2021.
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