@ Elizabeth Aro
“Tales for harsh days”, tematica dell’ottava edizione di Art Site Fest, può sembrare a prima vista un titolo “oscuro”, come definito dal Direttore artistico del Festival Domenico Papa, ma di fatto è un invito ambizioso alla ricerca di risposte e alla riscoperta, attraverso l’arte e le sue forme.
Si è aperta nella giornata di lunedì 12 settembre nella Sala delle Feste di Palazzo Madama in Torino, la nuova edizione di Art Site Fest alla presenza delle numerose personalità che ospiteranno il Festival con il proposito di creare una rete di luoghi e persone, una nuova anima per interpretare gli spazi della quotidianità e riscoprire l’antico.
«Sembra che la storia invece di guardare al futuro stia regredendo. Di fronte alle nuove emergenze cosa può fare l’arte? L’artista ha ancora un ruolo?». Da questi interrogativi il direttore Domenico Papa ci racconta che Art Site Fest ricerca delle risposte: una strada è quella della narrazione e della sua urgenza «perché raccontare è un modo per salvarsi. Come ci insegnò Sherazade».
E il racconto non avviene solamente attraverso l’arte figurativa, ma anche per mezzo delle arti performative, della danza, del teatro, della musica e della scrittura. L’importanza della multidisciplinarità viene evidenziata anche da Sara Bonini Baraldi, Vicepresidente di Fondazione Torino Musei, per valorizzare identità complesse e il dialogo tra antico e presente, nei luoghi di produzione artistica.
Narrazione dunque come concetto chiave, per dare forma e senso al tempo, al quale si uniscono l’integrazione tra le arti, intesa anche come politica culturale del territorio. Si è creato infatti un sistema vivo tra musei pubblici, musei d’impresa, istituzioni private e pubbliche, nell’ottica di un dialogo costante. L’obiettivo è stato il creare ciò che Luca Angelanzoni, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, definisce un “sistema culturale”, da sempre sostenuto dalla Fondazione, consapevoli dell’importanza della funzione dell’arte contemporanea.
Al centro del lavoro degli artisti si pone anche la necessità di opere “site responsive”: fulcro è la sensibilità alla dimensione storica, alla sede, al pubblico e al territorio.
In questa nuova edizione oltre al rafforzamento della collaborazione tra istituzioni e l’inclusione territoriale, si assiste ad un intenso dialogo tra passato e presente. In particolare il Direttore di Palazzo Madama, Giovanni Carlo Federico Villa, offre una panoramica sulla videoinstallazione di Lech Majewski Bruegel suite, già nota per la sua presenza alla 54ma Biennale di Venezia, basata sul dipinto La processione al Calvario del 1564, nella quale l’artista durante le riprese del noto film The mill and the cross fa rivivere le oltre 500 figure presenti nel quadro.
La tecnologia del blue screen, CG ed effetti 3D, un fondale 2D dipinto dal regista stesso, vengono messi in dialogo con l’arte antica e il coro dell’Abbazia Staffarda, con un risultato straordinario.
Entusiasmo per il progetto anche dagli altri enti presenti alla conferenza stampa, come Museo Lavazza, nella persona del Direttore Marco Amato, sottolineando l’originalità della ricerca degli artisti che Art Site Fest identifica per la realizzazione dei progetti nei diversi spazi. In particolare la Nuvola Lavazza ospiterà Peter Senoner con un intervento site specific il 20 ottobre nella Basilica Paleocristana nella nuova zona emergente torinese del quartiere Aurora.
Una novità è rappresentata anche dal coinvolgimento del Museo Nazionale del Cinema di Torino, il cui Direttore Domenico De Gaetano si è detto sin da subito entusiasta della collaborazione, così come Virginia Antonini, Direttore sostenibilità e comunicazione istituzionale Reale Group, il cui sostegno all’iniziativa parte dalla consapevolezza del potere della cultura e dell’arte come un obiettivo da perseguire.
Tra gli spazi coinvolti nell’ottica di creare una rete territoriale e favorire il dialogo tra passato e arte contemporanea sono da citare il Principato di Lucedio, con la sua importante storia culturale ed imprenditoriale, oltre che il Castello di Moncalieri, il cui Direttore Riccardo Vitale evidenzia anch’esso l’importanza del dialogo in un momento come quello in cui stiamo vivendo, al fine di un reale sviluppo sociale ed il Castello di Govone, dove verrà presentata la performance multimediale Ballammo fino a morire, sabato 17 settembre.
Un’ulteriore istituzione di prim’ordine in questa nuova edizione è la prestigiosa Scuola Holden di Torino e dei suoi studenti, così da coinvolgere anche le giovanissime generazioni e restituire storie da nuovi punti di vista.
A seguito della conferenza stampa si è svolta la visita all’Archivio di Stato in Piazza Castello dove è ospitato l’intervento site specific La sorgente di Patrizia Polese, che riprende la chiave dell’unione tra patrimonio storico e arte contemporanea attraverso una reinterpretazione reciproca. L’artista dialoga in maniera acuta e sottile, ma anche straordinariamente delicata nella trasmissione del messaggio attraverso le peculiarità delle opere tessili. Il suo lavoro rievoca relazioni, legami ed una lettura del presente con gli occhi del passato, interfacciandosi con il patrimonio dell’Archivio di Stato, cogliendone l’importanza e il peso, come un continuo rimando della storia, riscoprendola per mezzo di metafore. La trama (anche tessile in questo caso) è un concetto che ritroviamo nel romanzo, nella narrativa, nell’intreccio del racconto, quale messaggio di speranza, con un’attenzione particolare alla dimensione spirituale.
Potete trovare tutte le informazioni qui.
Legge di Bilancio 2026, cosa cambia per cultura e turismo, dai nuovi fondi per musei e creatività al Bonus Valore…
Una selezione di lotti speciali e dei rispettivi prezzi di aggiudicazione, dal record milionario di François-Xavier Lalanne alle iconiche lampade…
Dal racconto dei maestri all’esperienza immersiva, fino al teatro come atto politico: il 2025 non ha smesso di interrogare la…
Ultima replica alla Scala per Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič: un capolavoro musicale potentissimo che, in questa…
La 18ma edizione della Biennale di Istanbul avrebbe dovuto svolgersi su tre anni ma ha chiuso dopo due mesi, a…
Casa Morra, a Napoli, ospita una nuova personale di H. H. Lim: l’artista di origini malesi, da 50 anni in…