Due iniziative artistiche per riflettere sulla guerra e aiutare l’Ucraina

di - 16 Marzo 2022

Il 20 e il 21 marzo, CONDOMINIO, spazio co-sharing a Milano dedicato alla fotografia contemporanea, ospita un momento di raccolta a sostegno della crisi in Ucraina, promosso in collaborazione con Centro Itard, THAT’S CONTEMPORARY e T14Contemporary. «Cogliendo la necessità riaffermare i valori della pace transculturale e di diverse forme di libertà, l’iniziativa propone uno spazio franco per il pensiero, per l’espressione e, soprattutto, per il vivere quotidiano in cui rielaborare una solidarietà civile», spiegano gli organizzatori. Le due giornate prevedono il coinvolgimento di un gruppo eterogeneo di artisti che, chiamati a manifestare il valore dell’arte come strumento di mediazione culturale, doneranno una selezione di opere. Contemporaneamente, la comunità locale viene invitata a una raccolta fondi.

Le opere saranno vendute a una cifra agevolata, così da favorire le donazioni alle onlus VOICES OF CHILDREN (Slovjansk), SUCCESSFUL WOMAN (Kherson), ACTUAL WOMAN (Kharkiv), che stanno attualmente agendo e facendo rete sul territorio ucraino. «L’iniziativa ha a cuore la voce della comunità ucraina che, in quanto parte civile e fuori dalle logiche di potere statale e militare, resta senza facoltà decisionale e di possibilità di reale dissenso», continuano gli organizzatori, sottolineando come sia di primario interesse supportare donne e bambini, statisticamente i soggetti più afflitti durante conflitti territoriali, che non potranno accedere ai corridoi umanitari.

Noi non abitavamo qui: l’installazione di un collettivo anonimo

Seguire costantemente il flusso delle informazioni può far dimenticare che, dietro le parole scritte e le immagini trasmesse sugli schermi, si svolgono non storie ma vite di persone che, a un certo punto, si interrompono. Sono i nomi dei morti nel Mediterraneo e di Covid, delle mille guerre nel mondo e di una, quella in Ucraina, che sta monopolizzando l’attenzione dei media per la sua intensità, per la sua posizione, per le sue relazioni, per le tante testimonianze in diretta e per vari altri motivi.

A ricordarci che la cronaca è composta da decine, migliaia di individui è un’installazione silenziosa, un citofono appeso a una colonna del portico in via Sacchi, angolo con Corso Vittorio, di fronte alla stazione di Porta Nuova, a Torino. Il citofono è muto, staccato dall’impianto elettrico e riferito ad alcun numero civico. Ma i nomi sulle targhette riportano eventi reali, appena accaduti, tragici: Semyon, 5 anni, Polina, 10 anni, Sofia, 6 anni, Alisa Hians, 8 anni, Kirill Yatsko, 18 mesi. Tra i nomi anche quelli di Dmytro Martynenko e Vitalii Sapylo, calciatori, morti anche loro in battaglia. L’opera si intitola “Noi non abitavamo qui”.

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30