Il Labirinto della Masone al tramonto
Era il 1975 quando Franco Maria Ricci fece la sua promessa a Jorge Luis Borges: l’editore e lo scrittore, entrambi profondamente affascinati dai simboli, intrecciarono le loro visioni attorno a uno degli archetipi più potenti della civiltà umana, il labirinto, emblema universale di ricerca e mistero. Quella promessa si sarebbe concretizzata nel cuore di Fontanellato, tra le colline parmensi, dove natura e immaginazione si incontrano nella forma del Labirinto della Masone, inaugurato nel 2015 e oggi pronto a celebrare il decennale della sua apertura
Realizzato con la collaborazione degli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto, il labirinto si estende su otto ettari, intrecciando oltre 300mila piante di bambù di 20 specie diverse. Un luogo in cui perdersi rappresenta un’esperienza fisica e mentale. Il complesso ospita, oltre al labirinto, spazi museali con collezioni d’arte e libri, un ristorante-bistrò affidato allo chef Andrea Nizzi e un raffinato servizio di ospitalità con due esclusive suite.
In occasione del decennale, il Labirinto della Masone si proietta verso il futuro con un ambizioso progetto di digitalizzazione, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU nell’ambito del PNRR. Il progetto, realizzato in collaborazione con Spazio Geco Società Cooperativa, punta a rendere il labirinto accessibile a tutti, integrando tecnologie all’avanguardia per arricchire l’esperienza dei visitatori e abbattere le barriere fisiche e sensoriali.
Tra le novità, un’APP dedicata, disponibile in italiano e inglese, che guida il pubblico con tre filoni narrativi originali: Un editore e il suo labirinto, Arte e bambù e Le sfide del Signor Curatore. Questi percorsi, disponibili in formato audio, video e testo, offrono un’immersione personalizzata nella visione di Ricci, accessibile anche a persone non vedenti, ipovedenti e con difficoltà di apprendimento. Inoltre, sono stati installati totem interattivi con mappe tattili e QR code per un orientamento agevole negli spazi del complesso.
Non mancano soluzioni per chi non può visitare il Labirinto di persona: il nuovo sito web offre un tour virtuale immersivo e la possibilità di partecipare in live streaming agli eventi culturali organizzati in loco.
Il 2025 si prospetta ricco di appuntamenti culturali di grande rilievo. Si parte il 28 febbraio con il ciclo ORA D’ARTE. Salotti contemporanei per spiriti curiosi, ideato con Stefano Salis, per esplorare temi inediti della cultura contemporanea.
Dal 29 marzo al 13 luglio 2025, la mostra Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno offrirà un viaggio nella carriera di Luigi Serafini, celebrando il legame tra l’artista, architetto e designer e Franco Maria Ricci, primo editore, nel 1981, del Codex Seraphinianus, una delle sue opere più stranianti e misteriose. Questa mostra intende ripercorrere la carriera dell’artista, rispettando l’unica cronologia da lui stesso mai accettata, ossia la tripartizione tra epoca pre-Codex, epoca Codex ed epoca post-Codex.
Infine, dal 4 al 6 luglio 2025, torna LOST, il festival dedicato alla musica elettronica e all’arte contemporanea, dove suono, luce e natura si fondono in una celebrazione mistica degli spazi unici del Labirinto.
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