Daniel González, Personal disco, 2021
Tre piani open space, ancora più aperti grazie all’arte contemporanea: grattacielo sviluppato in orizzontale, su 6500 metri quadrati, in un edificio sostenibile e innovativo, realizzato in ferro colorato, vetro e gomma, Superlab, in viale Sarca 336, a Milano, ospita un percorso di installazioni artistiche di dimensioni ambientali, a cura di Francesca Canfora. Illuminate da luci ERCO, le opere sono state pensate per dialogare con l’ambiente architettonico e interagire con il contesto, per coinvolgere i visitatori in un’esperienza immersiva. 13 gli artisti in mostra: Arthur Duff, ConiglioViola, Daniel González, Daniele D’Acquisto, Davide Maria Coltro, Domenico Borrelli, Elizabeth Aro, Enrico Iuliano, Marzio Zorio, Paola Risoli, Roberto Caccamo, Stefano Caimi, Studio Nucleo.
Ad aprire letteralmente le danze e il percorso espositivo di Superlab, sarà Personal Disco, la scintillante installazione multimediale in mylar dell’artista argentino Daniel González, che domina l’entrata a doppio livello di Superlab. Concepite come architetture effimere da attraversare, le Personal Disco attivano lo spazio espositivo e giocano con la percezione, invitando il fruitore a lasciarsi trasportare dagli effetti di luce e a vivere un’esperienza personale con l’opera. L’intervento di González si configura come una colonna rotante, in cui luccicanti nastri variopinti in mylar creano un luogo privato, intimo e giocoso in cui il visitatore è invitato a entrare. Come anche in altre opere dell’artista argentino, la dimensione esperita è quella del rito da condividere ballando: sarà infatti possibile collegarsi, via smartphone, alla playlist musicale preferita. L’intento della sua ricerca è creare luoghi di scambi emozionali, lasciandosi trasportare dalla spensieratezza e dal divertimento, a favore di un’idea che ci permetta di rubare al quotidiano qualche istante di libertà.
«Il mio lavoro si incentra sul rito della celebrazione, ispirandosi alle storiche macchine da festa barocche del Bernini», ci ha raccontato l’artista, che ha presentato le sue architetture effimere in tutto il mondo, dal MAR Museo di Mar Del Plata, in Argentina, a Manifesta 12, a Palermo. «Celebrando un evento, i nostri atteggiamenti cambiano considerabilmente, calano le inibizioni, e guadagniamo leggerezza abbandonandoci a un senso di libertà, ha continuato González.
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