Marian Goodman Gallery ha annunciato unâiniziativa in onore del compianto Okwui Enwezor, scomparso nel marzo 2019, e a sostegno dei curatori emergenti BIPOC (black, indigenous and people of color). Il progetto, in collaborazione con lâorganizzazione no profit ICI â Independent Curators International, è stato ideato dallâartista e regista Steve McQueen. Lâintento è quello di finanziare i programmi di sviluppo professionale e le borse di ricerca di ICI nellâambito della curatela di opere dâarte. Lâobiettivo principale è quello di consapevolizzare e sostenere una generazione cosmopolita di esperti dâarte, tramite la collaborazione di curatori, artisti e spazi culturali a livello internazionale.
ÂŤOkwui pensava sempre al futuro, pensava sempre al futuro al fine di creare un ambiente piĂš sano per tutti, indipendentemente dalle sfide o da cosa si trovava a dover affrontare. Questa iniziativa è affine al suo spirito, difendendo gli innovatori dellâarte in un campo che ha reinventatoÂť, ha ricordato Steve McQueen.
La prima fase dellâiniziativa vedrĂ lâICI sviluppare un corso intensivo in curatela dellâopera in Africa. Saranno forniti, a un numero variabile dai 12 ai 14 partecipanti, gli strumenti critici e logistici necessari per sviluppare e realizzare le loro idee, sfruttando un metodo basato sullâapprendimento continuo, sul tutoraggio e sul supporto tra pari opportunitĂ . LâICI metterĂ a disposizione ogni anno, per i prossimi tre anni, due borse di ricerca curatoriali per curatori BIPOC con sede negli Stati Uniti e per curatori di origine africana con sede in qualsiasi parte del mondo. Tra le sedi che verranno coinvolte nellâiniziativa, anche il museo ZOMA di Addis Abeba, in Etiopia, che recentemente ha ospitato anche un progetto di Eugenio Tibaldi.
ÂŤSpero con tutto il cuore che questa iniziativa possa aiutare a realizzare un cambiamentoÂť, ha detto Marian Goodman, che gestisce spazi a New York e Parigi. ÂŤLa galleria attraversa questi tempi epocali ed è importante iniziare ad affrontare lo squilibrio e lâingiustizia che sono incorporati nella galleria e nel sistema musealeÂť.
Le borse di studio promuoveranno ricerche autonome verso lo sviluppo di un progetto curatoriale e, a tal fine, saranno supportate da tutoraggio di esperti dâarte, supporto finanziario e opportunitĂ di viaggio. Il fine ultimo sarĂ quello di aiutare giovani professionisti a migliorare e sviluppare nuove conoscenze nellâarte contemporanea.
Poco prima della sua morte, avvenuta nel marzo 2019, Okwui Enwezor, stava lavorando a una mostra dedicata ai temi della negritudine e del suprematismo bianco, in programma per le elezioni presidenziali del 2020 (ne abbiamo parlato in questo articolo).
Nato a Calabar, in Nigeria, nel 1963, Enwezor è stato celebre non solo per il suo lavoro come curatore ma anche come brillante critico e storico dellâarte. La sua ricerca è stata incentrata sullâanalisi dei linguaggi dellâarte contemporanea in dialogo con i loro in contesti storici, etnici e sociali. Il fine della sua riccerca era quello di fornire una lettura dei fatti artistici che non prescinda dalle dinamiche geopolitiche del mondo odierno.
Nel 1994 fondò la rivista NKA: Journal of Contemporary African Art insieme a Salah Hassan e Olu Oguibe, mentre è del 2009 il suo saggio Contemporary African Art Since 1980, scritto in collaborazione con Chika Okeke-Agulu.
Nel 2002 gli è stata affidata la direzione artistica di Documenta 11, occasione che ha visto, per la prima volta nella storia della quinquennale dâarte di Kassel, un curatore non europeo alla guida della kermesse tedesca. Ha curato la Biennale di Johannesburg nel 1996 e la Biennale di Gwangju nel 2008. Dal 2011 Enwezor è stato direttore artistico della Haus der Kunst di Monaco di Baviera, e anche in questo caso la sua nomina presso lâistituzione tedesca â il museo è stato costruito durante gli anni del Nazismo â è stata considerata di forte valore simbolico. Nel 2015 a Enwezor è stata affidata la direzione della Biennale dâArte Contemporanea di Venezia, edizione che, in linea con la ricerca portata avanti dal curatore, era intitolata All the Worldâs Futures.
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