Milano, la Fondazione Adolfo Pini riapre con un percorso espositivo rinnovato

di - 29 Gennaio 2025

Dopo due anni di lavori di restauro, riqualificazione e ammodernamento, la Fondazione Adolfo Pini riapre le sue porte, presentando un percorso espositivo completamente rinnovato. Nelle sale dello storico palazzo di Corso Garibaldi 2, a Milano, la Fondazione presenta una selezione di dipinti restaurati di Renzo Bongiovanni Radice, affiancati da testimonianze e oggetti personali legati alla figura di Adolfo Pini, suo nipote. Questo nuovo allestimento, presentato oggi, 29 gennaio, segna l’inizio di un nuovo capitolo per la Fondazione, che rafforzerà il suo dialogo con la città di Milano e con il panorama artistico internazionale, nel segno di attività di ricerca, conservazione e valorizzazione culturale.

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

Renzo e Adolfo: due biografie intrecciate nell’arte

Renzo Bongiovanni Radice nacque nel 1899 a Palazzolo Milanese in una famiglia di solide radici militari e imprenditoriali. Dopo aver combattuto nella Prima guerra mondiale, scelse la pittura, formandosi all’Accademia di Brera con Attilio Andreoli. Debuttò nel 1925 alla Biennale di Brera ma fu negli anni Trenta, grazie agli studi con André Lothe a Parigi, che definì il suo stile, combinando la tradizione lombarda con influenze moderne.

Pur vicino alla sensibilità chiarista e ad artisti come Francesco De Rocchi, non aderì a movimenti specifici, concentrandosi sulla pittura di paesaggio. Autocritico e riservato, lavorava in solitudine nel suo studio di corso Garibaldi, mantenendo pochi ma significativi legami, tra cui quelli con Orio Vergani, Dino Buzzati e Emilio Radius.

Espose alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e in importanti gallerie milanesi, ricevendo riconoscimenti per la sua ricerca pittorica. Il rapporto con il nipote Adolfo Pini è centrale: a lui affidò le sue riflessioni più intime su arte e scienza. Alla sua morte, nel 1970, lasciò al nipote il proprio patrimonio artistico, oggi cuore della Fondazione Adolfo Pini.

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

Nato a Milano nel 1920, in una famiglia di illustri medici, tra cui Gaetano e Paolo Pini, noti per il loro impegno scientifico e sociale, Adolfo si laureò in fisica e medicina e iniziò a insegnare fisiologia, seguendo le orme del suo maestro, Rodolfo Margaria.

Parallelamente alla carriera accademica, sviluppò una profonda passione per l’arte, la letteratura e la musica, influenzato dal rapporto con lo zio materno, Renzo Bongiovanni Radice. Scrisse romanzi, poesie e composizioni musicali, alcune pubblicate postume dalla Fondazione Adolfo Pini.

Spirito cosmopolita, viaggiava tra Parigi, Londra, Saint-Tropez, Stresa e Miami, frequentando mostre e concerti, mentre la sua casa a Milano diventò un luogo di ritrovo per l’alta società. Alla sua morte nel 1986, donò al Comune di Stresa la villa di famiglia e istituì la Fondazione Adolfo Pini, destinata alla conservazione della memoria dello zio e al sostegno di giovani artisti.

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

Un nuovo punto di riferimento culturale per Milano

La Fondazione Adolfo Pini è stata istituita nel 1991 e la sua sede si trova nell’elegante palazzina di fine Ottocento in Corso Garibaldi, un tempo dimora e studio di Renzo Bongiovanni Radice. «La riapertura della Fondazione Adolfo Pini rappresenta un’importante occasione per Milano e il suo sistema culturale», ha affermato Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano. «Grazie al nuovo allestimento curato da Silvia Bolamperti, questo straordinario patrimonio artistico e culturale viene restituito alla città in una veste rinnovata. Dopo un attento restauro, la Fondazione torna a essere un punto di riferimento per la creatività e la memoria storica milanese. Auguro il massimo successo e invito tutti a riscoprire questo luogo simbolo della nostra cultura».

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

«Le sale che oggi vengono riaperte per il pubblico – ha spiegato Marina Messina, Presidente della Fondazione Adolfo Pini – ospitano dipinti di Renzo Bongiovanni Radice insieme a preziosi arredi, porcellane e manufatti dell’artigianato lombardo, eccellenze del saper fare che raccontano una storia di tradizione e innovazione. Si conferma così la vocazione della Fondazione come luogo in cui arte e creatività dialogano con storia e società, offrendo uno spazio dove ammirare gli splendori del passato e progettare nuove visioni per il futuro».

Il progetto di restauro ha previsto interventi di pulitura, reintegrazione pittorica e consolidamento strutturale, eseguiti con materiali ecosostenibili e metodologie di conservazione responsabile. Anche gli arredi originali sono stati restaurati con materiali naturali e tecniche reversibili, nel rispetto dell’autenticità storica. Per migliorare l’esperienza del pubblico e l’accessibilità, la Fondazione ha introdotto nuova segnaletica, totem informativi e percorsi accessibili, rendendo la visita più inclusiva e immersiva.

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

Il nuovo percorso espositivo

Il percorso espositivo comprende dunque dipinti, stampe, porcellane, candelabri, maioliche, orologi, tappeti e mobili, tutti restaurati per valorizzare le 40 opere esposte, realizzate nell’arco di oltre 50 anni di produzione artistica. Oltre alla rinnovata esposizione, la Fondazione ha anche ripristinato gli arredi originali, restituendo l’atmosfera intima di una dimora borghese milanese del passato.

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

«Ogni sala invita il visitatore a immergersi nel mondo di Bongiovanni Radice, offrendo una lettura ricca di suggestioni che intrecciano arte, memoria e paesaggio», ha raccontato Silvia Bolamperti, Responsabile Dipartimento Cultura di Fondazione Adolfo Pini. «L’esposizione permanente delle sue opere è stata concepita come monografica, per permettere ai visitatori di approfondire le tematiche più significative della sua produzione artistica».

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

L’allestimento segue un percorso monografico, permettendo ai visitatori di approfondire l’evoluzione artistica di Bongiovanni Radice. Il percorso esplora i temi chiave della sua produzione, dai paesaggi, ai ritratti femminili, fino al suo legame con Parigi, città che segnò una svolta nella sua carriera. Una sezione è dedicata al suo interesse per gli alberi e la natura, che nelle sue opere diventano trame suggestive.

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

La missione della Fondazione Pini

Con il completamento di questo importante intervento, la Fondazione Adolfo Pini riafferma la propria missione, in linea con la visione del fondatore Adolfo Pini: promuovere e valorizzare l’opera di Renzo Bongiovanni Radice, sostenendo al contempo giovani artisti attraverso borse di studio, programmi educativi ed esposizioni.

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

A guidare la Fondazione in questa direzione è il Consiglio di Amministrazione, presieduto da Marina Messina, già Direttrice dei Musei Civici e dell’Area Spettacolo del Comune di Milano, con il contributo di Alessandro Castiglioni, Gianandrea Ciaramella, Paola Costantini, Gianmarco Montanari e Stefano Pizzi. Tra le prospettive future, la Fondazione prevede l’apertura di nuovi spazi espositivi al piano terra, destinati principalmente all’arte contemporanea, per favorire il dialogo tra passato e presente.

Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025
Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025
Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025
Mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano, ph. Andrea Rossetti, 2025

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