Ph. Francesca Magnani
Questo weekend, Bushwick, uno dei quartieri più amati dai creativi di Brooklyn, New York, ha visto l’incontro di Youvalle Levy, della casa editrice Replika Publishing e quella di Gonzalo Guerrero, co-proprietario, assieme a Tara Ridgedell del Secret Riso Club, un laboratorio e negozio che è giunto da poco nella sede attuale ma che, già da anni, è un affermato punto di riferimento per gli artisti e i fotografi interessati a creare una zine o un libro, servendosi della risografia.
Che cos’è questa tecnica? Riscoperta per usi creativi da fotografi, designer e grafici, la stampante Risograph si è affermata come uno strumento di tendenza e un mezzo di espressione artistica di nicchia. Contrariamente a quanto comunemente si crede, il termine Risograph non deriva dall’impiego di fogli di carta di riso ma dalla parola giapponese “Riso”, che significa “ideale”. Questo nome riflette l’ambizioso intento di sviluppare un metodo di stampa accessibile, efficiente e di alta qualità.
Introdotto negli anni ’80 dalla Riso Kagaku Corporation, Risograph ha rivoluzionato il panorama della stampa. Progettato inizialmente per il settore educativo e la produzione di materiali didattici, è divenuto rapidamente popolare tra artisti e designer per la sua capacità di creare stampe vivaci e a colori a costi contenuti. La tecnologia Risograph combina elementi della serigrafia e della stampa offset: la macchina utilizza un tamburo che funge da matrice, avvolto in un inchiostro liquido, che viene trasferito sulla carta. Ogni colore richiede una matrice specifica, e il processo deve essere ripetuto per ciascun colore, reinserendo il foglio nella stampante.
Questa metodologia consente di ottenere risultati unici grazie alla sovrapposizione dei colori e ai piccoli effetti di registrazione che possono emergere, conferendo un carattere distintivo a ogni opera. Inoltre, il Risograph è apprezzato per l’uso di inchiostri a base di soia, il che ne fa un’alternativa ecologica rispetto alle tecniche di stampa tradizionali.
La capacità di produrre tirature elevate in tempi rapidi lo rende ideale per progetti di grande volume, come poster, zine e materiale promozionale. Oggi, la Risograph non è solo un dispositivo di stampa ma un simbolo della cultura DIY (fai-da-te) e della creatività collettiva, utilizzata in studi di design e spazi artistici in tutto il mondo e anche in Italia.
Al Secret Riso Club, l’artista ha presentato il suo progetto Blue Plate Special (BPS) – una serie fotografica stampata su piatti di ceramica lavorati a mano, con la tecnica della cianotipia e con bordi rivestiti d’argento. I piatti sono prodotti in edizione limitata e ogni piatto è unico. Il processo inizia con lo scattare le fotografie, principalmente su pellicola da 35 mm, che vengono poi trasformate in negativi 1:1. Queste immagini vengono stampate su un foglio di carta e poi sui piatti utilizzando la cianotipia. Tale processo fa sì che ogni piatto sia unico per un gioco di variabili, che vanno dalle sottili imperfezioni della superficie della ceramica a sfumature date dalla durata dell’esposizione e la miscela chimica.
La mostra si può visitare fino al 6 ottobre.
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