Tramonto di un’epoca o una nuova alba? La mostra alla Fondazione Alda Fendi di Roma

di - 8 Maggio 2025

Is it sundown? è il titolo della mostra-installazione che resterà aperta fino al 15 ottobre 2025 negli spazi di rhinoceros, presso la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti a Roma. Curata dal direttore artistico Raffaele Curi, la mostra si interroga sui futuri possibili che il mondo delle arti potrebbe intraprendere, ora che l’intelligenza artificiale si è diffusa nel quotidiano e che Donald Trump si è reinsediato alla Casa Bianca: siamo di fronte al tramonto di un’epoca o a una rivoluzione?

Il percorso espositivo si apre con una serie di proiezioni di grande impatto, che rimandano ai fasti della vecchia Hollywood, con una sequenza de La caduta dell’Impero Romano (1964) di Anthony Mann, seguita da alcune riprese dei terribili incendi californiani degli ultimi mesi, suggerendo un parallelismo tra le fine delle due grandi potenze occidentali.

Una delle icone che hanno ispirato Raffele Curi è Tramonto a New York (1984) di Gaetano Pesce, celebre divano progettato negli anni ‘80, in risposta a un presentimento di decadenza della città da parte dell’artista e designer. L’opera è esposta al primo piano, imprigionata da una gabbia che impedisce di sedervisi, a sottolineare un sentimento di chiusura, di fine.

Is it sundown?, veduta della mostra, Fondazione Alda Fendi, rhinoceros gallery, Roma, 2025

Proseguendo nella sala adiacente, sulle note di Gravity (2013) di Steven Price, si assiste alla proiezione di una sfera gialla che, dalla sua nascita, progressivamente s’ingrandisce, fino a riempire tutto intorno a essa e a scoppiare in un’esplosione abbagliante, per lasciare spazio al messaggio «La mente intuitiva è un dono sacro. La mente razionale è un fedele servo. La nostra società adora il servo e ha dimenticato il dono». Ad accompagnare questa riflessione allarmante, le proiezioni di quattro sfere viola intenso, allegoria dei Cavalieri dell’Apocalisse, seguite da un forte turbinio generato da un enorme ventilatore vintage di Cinecittà, ulteriore riferimento alla settima arte, che conclude questa esperienza multisensoriale.

Salendo le scale, il visitatore viene scortato da cinque sagome di David Lynch, una su ogni piano del palazzo, che fluttuano come spiriti del cinema del passato, sulle note delle colonne sonore di Blue Velvet (1986) e Mulholland Drive (2001).

Is it sundown?, veduta della mostra, Fondazione Alda Fendi, rhinoceros gallery, Roma, 2025

Il caleidoscopico susseguirsi di citazioni prosegue ai piani superiori. Sempre di Gaetano Pesce, troviamo la poltrona UP5, insieme al suo poggiapiedi UP6, iconica combinazione di sedute progettate dal designer nel 1969, qui messe in dialogo con una gigantografia dell’appartamento 26 del palazzo, dove l’archistar Jean Nouvel ha posizionato un’altra versione della stessa. Le forme morbide e avvolgenti dell’opera si ispirano alle veneri paleolitiche, a simboleggiare fertilità, ma ancor più pressante è la critica rivolta alle difficoltà che pertengono alla condizione femminile, tema più che mai calzante nel clima politico attuale.

Is it sundown?, veduta della mostra, Fondazione Alda Fendi, rhinoceros gallery, Roma, 2025

A concludere questa articolata riflessione sul periodo incerto che ci attende, vengono messi nuovamente in relazione storia e attualità, con una sovrapposizione tra una fotografia della Rampa Imperiale di Domiziano (I sec d.C.) al Foro Romano e un articolo del giornale inglese The Guardian sulla strumentalizzazione delle piattaforme social da parte della politica.

Is it sundown?, veduta della mostra, Fondazione Alda Fendi, rhinoceros gallery, Roma, 2025

La speranza è che il futuro, come ha affermato Alda Fendi, «Non sia caratterizzato da venti di disfatta». La mecenate ha poi continuato: «Mi appello alla religione degli artisti, che è sempre quella vincente, che con la loro originale scrittura quadrata sappiano darci il barlume di una nuova era».

Visualizza commenti

  • voglio ricordare che i VENTI di DISFATTA sono combattuti quando i mecenati formano alleanze- creano giornali come THE Optimism- collaborano con l'UNESCO che promuove ARTISTI AMBASCIATORI di PACE
    da 20 anni collaboro con l'UNESCO in RUSSIA e l'invito per il prossimo SUMMIT dell'ARTE per la PACE sarà a St.Pietroburgo, il prossimo Giugno
    nessuno ne parla-
    vogliamo ricordare che il Perù - non investe in difesa? non compra ARMI...
    è stato eletto un PAPA LEONE XIV che soffia VENTI di PACE, ma dobbiamo aiutarlo .....non bastano gli ARTISTI ci vuole CUORE come il SAMARITANO.....

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