Cosa rimane del tempo trascorso dalle donne e dagli uomini se non una sottile grafia, l’incisione di un gesto su una superficie in grado di assorbire le più minute vibrazioni, quel suono minimo prodotto dall’atto della trascrizione, così personale, identificativo. In questi giorni di distanze sospese, seduti da una parte e dall’altra di un tavolo dell’antica Farmacia Storica dell’ex Ospedale Sant’Agostino, gli Afterall, duo composto da Silvia ed Enzo Esposito, stanno ricopiando a mano, su carta carbone, la calligrafia seicentesca che narra La Cronaca di Modena di Giovan Battista Spaccini.
L’intera performance è registrata e trasmessa lungo una scivolosa corrente percettiva: mentre la diffusione dell’audio è sfalsata, l’azione della trascrizione viene ripresa da una telecamera a circuito chiuso, che proietta le immagini della performance nello stesso luogo ma su un’altra scena, caratterizzata da oggetti inanimati e da sequenze luminose tratte da un video d’archivio. Questa reduplicazione di eventi, registrati eppure “live” – ennesima dimensione letteralmente esplosa negli ultimi mesi – viene ulteriormente rifratta tramite il medium stesso della copia manuale e “meccanica” della scrittura con la quale Spaccini registrò gli eventi quotidiani della Modena di fine ‘500. Un vortice barocco ramificato nel contemporaneo – ma a questo punto, ha ancora senso descrivere i fenomeni, registrati dai nostri sensi o dalle macchine, nei termini di separatezza temporale o spaziale? – nel quale perdere l’orientamento come in una poetica mise en abyme.
Trentamillesimidisecondo è il titolo di quest’opera «in-visibile» degli Afterall, a cura di Lorenzo Respi, ad apertura del programma di AGO Modena Fabbriche Culturali, ampio progetto sottoscritto da diverse istituzioni modenesi, come Fondazione di Modena, MIBACT Gallerie Estensi, Comune di Modena e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, e al quale si deve la digitalizzazione integrale dei volumi della Cronaca di Spaccini (un’ennesima rifrazione della scrittura?).
«Nel nostro lavoro percorriamo la suggestione delle immagini, consapevoli dell’età digitale del nostro tempo, in cui qualsiasi frammento dell’esistenza può essere rilevato e rivelato all’istante, consumato, tanto da confondere realtà e immagine», raccontano gli Afterall, che spesso lavorano sulla trasposizione di tempi e spazi attraverso una gestualità precisa. «Siamo così entrati in contatto conoscitivo con un documento/monumento codificando un processo di lavoro assimilabile a quello di un macchinario: l’operazione performativa ci ha visto reiterare, contemporaneamente l’uno di fronte all’altro agli estremi di un tavolo, il gesto della trascrizione di pagine tratte dal manoscritto Cronaca di Modena (1588-1636) di Giovan Battista Spaccini», continuano gli artisti.
L’installazione sarà visibile in diretta ogni giovedì, fino al 4 marzo, in due fasce d’orario: dalle 12 alle 13 e dalle 17 alle 18, il 18 febbraio e il 4 marzo; dalle 11 alle 12 e dalle 16 alle 17, giovedì 11 e 25 febbraio. Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi sul canale YouTube AGO Modena Fabbriche Culturali.
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