Un grande capolavoro di Roma e del Mondo, un simbolo del rinascimento e probabilmente il ginocchio più famoso del pianeta. E’ il Mosè di Michelangelo Buonarroti, uno dei monumenti più celebri della storia dell’arte. A partire da gennaio tutta la struttura del Monumento funebre di Giulio II, dove trova posto il Mosè, subirà l’ennesimo restauro che, grazie ad uno stanziamento di 540 milioni della società Lottomatica, porterà i suoi risultati nel settembre del 2001.
Non si tratterà tuttavia del solito restauro, il monumento non verrà impacchettato e nascosto durante tutti i dieci mesi di lavori. Il Mosè, come ha dichiarato il ministro Melandri, verrà messo nelle condizioni di parlare – anche durante il restauro – grazie alla tecnologia ed al supporto di internet.
Le impalcature saranno trasperenti, in plexiglass e grazie ad un sistema di webcam le operazioni di restauro saranno fruibili 24 ore su 24 in tutto il Mondo.
Sarà cosi possibile scrutare settori dell’opera mai visti prima d’ora, sapremo cosa c’è ”alle spalle” della statua: Mosè infatti verrà temporaneamente spostato in avanti.
Potremo vedere per la prima volta i due bassorilievi michelangioleschi ai due lati del complesso scultorio Forse verrà riaperto il finestrone superiore che sormonta l’opera, come immaginato dal Buonarroti.
Per l’occasione è stato allestito un sito internet, www.progettomose.it, che seguirà in tempo reale l’evolversi dei lavori.
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