Nell’intero percorso artistico di Italo Zuffi, lo spazio si presenta quale elemento imprescindibile superando il limite della contestualizzazione per divenire elemento analitico.
Che si tratti d’istallazioni, fotografie o video – come nel caso dell’opera realizzata per Volume! – l’ambiente assume un carattere preponderante nel concepimento e nella realizzazione ultima del lavoro del giovane artista di Imola.
In Perimetro, presentato tempo addietro, il protagonista per tutta la durata del video percorreva il perimetro della piscina ripresa, segnando passo dopo passo lo spazio fisico e mentale che stava vivendo.
Con il nuovo Progetto per un esempio crudele la spazialità assume un molteplice livello di studio e percezione, anche temporale. Il video girato l’estate scorsa nello stesso Volume! –evidenziando ulteriormente la specificità della committenza– presenta, in momenti successivi, una vicenda che richiama alla memoria Nerone e il rogo di Roma.
Lo spazio assume tre differenti connotazioni temporali: il passato, per il fatto di essere il set di una ripresa fatta mesi fa; il momento attuale, nelle parole del narratore che nella prima inquadratura si pone come nuova Cassandra, annunciando quello che vedremo nelle scene seguenti, ed appunto il futuro intervento del musico che suona una chitarra circondato da giovani in ascolto. A questo punto il contesto fisico, dopo aver condotto ad una dimensione temporale, assume anche una connotazione emotiva, si fa spazio emozionale, ricavato dall’esplicitarsi delle sensazioni della fanciulla che, nel girato, ascolta la musica commovendosi sino alle lacrime.
Ed è alla fine lo scoppiettio delle fiamme del rogo nel suo incessante avvicinarsi, a dare il via ad una nuova dimensione: una sorta di rewind del video, espresso da un evidente ma lento camminare all’indietro dei protagonisti.
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