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Fino al 15.X.2016 | Mary Cinque, L’illusione di Dedalo | Centro Luigi di Sarro, Roma

di - 8 Ottobre 2016
Vi è, a Roma, una città più piccola che dipana qualsiasi confusione, erigendosi silenziosa come una città ideale. Questa città si lascia guardare di sbieco, con occhiate traverse fra incroci insoliti e palazzi. Sono questi gli scorci che si arrampicano sulla bidimensionalità delle tele di Mary Cinque (1979), esposte al Centro Luigi di Sarro.
Gli scorci urbani sono tema ricorrente nella poetica dell’artista e qui si presentano rinvigoriti, anche dalle dimensioni delle opere, che permettono un coinvolgimento maggiore. «L’artista – chiarisce Massimo Bignardi, curatore della mostra – strappa a Dedalo, mitologico custode delle arti dell’architettura e della scultura, l’illusoria certezza dello spazio per affidarla all’atemporalità dell’immagine. Lo fa riducendo i volumi a piane geometrie di colori piatti nelle quali l’architettura, la città intera perde la sua definizione newtoniana per assurgere ad amalgama di tempo quindi di memoria e di futuro».
Gli scorci sono quelli delle zone periferiche, delle architetture impersonali e razionaliste con cui l’Italia ha dovuto fare i conti a partire dagli anni Sessanta, quella parte più scontata e invisibile vista da un’angolazione nuova. Nell’operazione si tenta di valorizzare l’essere pausa di questi luoghi, che permette un utilizzo altro, una sorpresa. L’immagine che risulta è così silenziosa da trattenersi appena all’impressione della sua facciata, come un volto che ravvicina a essa in modo sensibile. Gli intrecci dei piani, i calpestii, le finestre, i balconi sono stirati sulla superficie stessa della tela, al punto di coincidere quasi come una trama ornamentale. Ne viene fuori una forma autonoma che sussume in sé l’idea di paesaggio cittadino, sublimandola come fosse un’icona, simbolo del nostro habitat.
Il paesaggio è sempre testimone di un’indagine nell’intimo dell’essere, nella sua coscienza. Ma l’artista sembra determinata ad andare più in fondo, a ricostruire un luogo in cui la coscienza non è ancora consapevole di se stessa, come in un idillio contemporaneo.
Marcello Francolini
Mostra visitata il 30 settembre 2016
Dal 22 settembre al 15 ottobre 2016
Mary Cinque, L’illusione di Dedalo
Centro Luigi di Sarro
Via Paolo Emilio, 28 – 00192, Roma
Orari: dal martedì al sabato, dalle 16 alle 19
Info: info@centroluigidisarro.it

Nato a Firenze nel 1984, è critico d’arte e curatore indipendente. Laurea in Storia e Critica dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno. Insegna Storia dell’arte Contemporanea all’ABAN di Nola. Curatore del Progetto Primo Mercato (2017) presso la Galleria Spazio Nea di Napoli, segnalato anche su Il Manifesto e La Repubblica. Collabora attivamente con Francesca Barbi Marinetti presso la D.D’arte s.r.l. di Roma come organizzatore di eventi e come promotore culturale de Futurismo. Ha curato il progetto Linea di Contorno esponendo oltre ad una sezione di artisti emergenti, la collezione Fabio e Leo Cei di Outsider Art, a Salerno nel 2016. È presente con Progetti di curatela presso Setup Contemporary Fair di Bologna, per l’edizione 2017 (Leonarda Cianciulli-La saponificatrice di Correggio, con l’artista Dario Agrimi) e l’edizione 2016 (Dis-Orientarsi, collettiva di 7 artisti campani). Ideatore del programma radiofonico Cattivi Maestri presso l’Unisound dell’Università di Salerno nell 2015; In Albania, Tirana, ha curato la mostra CorpoeCorpi (2015); Sempre in Albania, ha tenuto due Seminari sul Futurismo e sull’intellettuale di tipo nuovo con l’Istituto Italiano di Cultura (2013), segnalato sul Corriere della Sera. È presente nella pubblicazione Al di là della destra e della sinistra (S. Giovannini e R. Guerra a cura di). Ha collaborato come critico d’arte per la Casa Editrice Iemme Edizioni di Napoli. Collabora attivamente per la rivista d’arte Exibart. È Consulente per la sezione “mostre” della Fondazione Plart di Napoli.

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