Ispirandosi ai giochi delle ombre francesi del XIX secolo, quasi come una sorta di gigantesco spettacolo di marionette, la von Brandenburg, assieme all’artista Laurent Montaron, racconta con parole struggenti una storia di amore e incomprensioni sulle note di una musica fiabesca, lasciando lo spettatore immerso in un mondo fuori dal tempo. La colonna sonora ad opera dello stesso Montaron contribuisce a creare un’atmosfera incalzante, un ritmo che parla – ancor più delle parole stesse – di confronto, scoperta, bisogno, amore, come drammatico canto di un cigno in un vortice d’azione che si risolve solo nelle ultime note. L’ombra non è phantom, non è un fantasma di noi stessi, quanto una traccia imprescindibile che ci caratterizza: è Eigenschatten, ombra propria, che definisce i personaggi nella loro soggettiva corporeità.
Le tre sagome, che sembrano prese di nascosto, osservate da un voyeur curioso, rendono visibile attraverso le proprie ombre la parte più intima di sé in un fitto gioco di rappresentazioni. Esse per prime, infatti, sono rappresentazioni della realtà e le marionette a loro volta si fanno rappresentazione della rappresentazione, che arriva allo spettatore come ai prigionieri della caverna platonica.
Nella grande installazione Eigenschatten I-VI, invece, il risvolto della medaglia. Dal buio alla luce, diversi oggetti appesi al soffitto, trovati dall’artista durante il periodo di circa sei mesi trascorsi a Roma, si trovano riflessi sui grandi teleri in fondo alla sala in un’accurata dimensione prospettica, non grazie a giochi di luce quanto ad una tecnica di impressione fotografica al cloro sviluppata dall’artista. Il gioco dei riflessi si manifesta per quello che è: l’incanto delle ombre viene svelato, senza perdere però la sua forza comunicativa.
In un insieme di media fra video, teatro, film, installazione e performance, la magia di uno spettacolo antico si fonde con la magia dell’arte performativa.
Questo ruolo fino alla fine. Nessuna ombra potrà mai fermarmi.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 16 febbraio
dal 9 febbraio al 16 marzo 2013
Ulla von Brandenburg, MONITOR
Palazzo Sforza Cesarini
Via Sforza Cesarini 43a – (00186) Roma
Orari: da martedì a sabato 13-19
Info: 06 39378024, monitor@monitoronline.org, www.monitoronline.org
Il maestro del pop Ed Ruscha reinterpreta uno dei paesaggi simbolo del suo immaginario trasformandolo in una tavoletta di cioccolato…
Ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, un percorso affascinante che attraversa il lavoro della grande fotografa Margaret Bourke-White:…
A Napoli, Studio Cervo apre le sue porte di laboratorio d’artista e invita sette autori a interagire con i propri…
Ripercorriamo insieme l'anno 2025 attraverso i fatti più significativi. Tra nomine, riforme, mostre, proteste e dinamiche internazionali che hanno inciso…
Le svolte della storia dell'arte, dal Trecento ai giorni nostri, attraverso 45 opere selezionate dalla collezione della Fondazione Carit: la…
Zehra Doğan, Silvia Mariotti, Ingrid Hora ed Elisa Giardina Papa sono le quattro artiste che animeranno la programmazione 2026 del…