Viene definita “partitura di luce per macchinari ottici
e voce meccanica”.
In realtà, l’installazione di Lucia Romualdi è una vera e propria composizione
di luce, che occupa l’intero spazio dello Studio Trisorio con cifre, tabulati
di maree e stelle, diagrammi numerici.
Lo scopo apparente è analizzare i tempi di marea secondo i
tabulati delle Admiralty Tide Tables, il tutto accompagnato dal ritmo dei
proiettori in movimento, dal suono della voce meccanica che legge i tempi del
mare e da un film in slow motion.
di scientificità data dal fatto che l’artista si è servita dei dati del
Bollettino dei Naviganti relativi ai maggiori porti del mondo, da Lisbona a
Cape Town, effettuato dalla stazione di Roma Radio delle Capitanerie di Porto e
Guardia Costiera.
In realtà, l’opera ha un impatto talmente forte e unitario
da condizionare e trasformare completamente lo spazio a disposizione, pur
essendo totalmente immateriale. Inoltre, il lavoro di Romualdi è
caratterizzato, non solo in questa occasione, dalla riduzione cromatica al
bianco e nero, quasi minimalisti e tali da sviluppare un processo associativo
che può collegare le maree, che dipendono dalla Luna, al femminile, mentre il
sole è elemento maschile. Queste opposizioni possono quindi trovare una via
d’espressione nel contrasto tra bianco e nero, tra chiaro e scuro, tra la
natura selvaggia e il suo controllo tramite i tabulati matematici.
Per l’occasione è stato realizzato lo scritto Partitura
a due voci con
Annemarie Sauzeau, una sorta di racconto-intervista in cui Lucia Romualdi parla
anche della sua collaborazione con musicisti contemporanei, tra cui Franco
Donatoni,
possibile trovare in allegato Feria IV, due pezzi per accordeon (una fisarmonica da
concerto) del 1997.
L’interdisciplinarietà è un’altra caratteristica del
lavoro di Romualdi, che rintraccia spunti dalla musica e dalla matematica, per
esempio, presentando la sua opera con un’apparenza scientifica che a tratti può
risultare respingente e fredda, ma che in realtà nasconde numerosi livelli di
lettura e possibilità di sviluppo.
Achille Bonito Oliva ha definito la sua installazione uno “spazio
vaporizzato strutturabile e destrutturabile che può essere ogni volta
ricostruito a seconda dell’invaso architettonico entro cui va a posarsi,
secondo un’idea di arte totale, espressione di sincretismo linguistico”. In effetti, l’installazione
come forma artistica sembra configurarsi sempre più come un’astuzia per
attraversare quest’epoca di smaterializzazione senza perdersi. Si può dire che
sia ormai diventata la casa dell’arte, ma casa intesa come archetipo. In
quest’ottica, l’opera immateriale di Lucia Romualdi, precaria e mobile, non
potrebbe essere più moderna.
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da Pino Casagrande
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chiara
ciolfi
mostra
visitata il 14 marzo 2010
dal
4 marzo al 16 aprile 2010
Lucia
Romualdi – Variazione op. Km32 slow motion
a cura di Laura Trisorio
Studio Trisorio
Vicolo delle Vacche, 12 (zona piazza Navona) – 00186 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 16-20
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel./fax. +39 0668136189; roma@studiotrisorio.com; www.studiotrisorio.com
[exibart]
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