Visioni ed estasi celebra la pittura religiosa della Controriforma con una grande mostra allestita nel Braccio di Carlo Magno, riaperto dopo un periodo di chiusura di oltre dieci anni. Uno spazio espositivo suggestivo, in un punto nevralgico della piazza di fronte a San Pietro.
La data simbolo che fa da spartiacque al periodo considerato dalla mostra, si colloca tra il 1545 ed il 1563 in cui ha luogo un evento che scuoterà il mondo cattolico ed influenzerà non poco i canoni estetici dell’arte: il Concilio di Trento. Con il Concilio la Chiesa di Roma dà la sua risposta alle tesi riformatrici dei protestanti, ribadendo alcuni dogmi cattolici in antitesi le eresìe dei riformatori. Nel campo artistico, l’iconografia dei santi cambia di botto: non saranno più raffigurati in scene della loro vita terrena, ma esclusivamente nel loro rapporto diretto con Dio e con la Divinità. Per questo –da quel
La mostra presenta circa un centinaio di opere dei secoli XVII e XVIII. Tra gli autori una carrellata di famosissimi da Caravaggio, a Guercino, a Guido Reni, fino ai Carracci, Baciccio, Pietro da Cortona, Gentileschi, Bernini, Algardi e tantissimi altri. Oltre alle tele pregevoli sculture, calchi e gessi. La mostra, curata da Giovanni Morello, è suddivisa in sei sezioni, che partono dalla chiamata di Cristo -in cui si ritrovano santi in preghiera o in stato di meditazione- per continuare con la risposta -che mostra gli sforzi per imitare l’esempio di Gesù- la terza sezione riguarda le visioni e si prosegue giungendo alla parte finale, la sesta sezione che si riferisce al paradiso e alla sua gloria.
Tra le tante opere in mostra, vale la pena ricordare le diverse dedicate all’estasi di S. Teresa: tra queste spicca la bellissima testa in terracotta a grandezza naturale eseguita da Bernini, come preparatoria per la scultura che troverà posto nella chiesa romana di Santa Maria della Vittoria. Dello stesso autore anche una scultura dedicata alla beata
Anche S. Francesco, al pari di S. Teresa, è un santo molto popolare e molto raffigurato dai pittori presenti in mostra. Il primo S. Francesco che incontriamo è quello in meditazione di Caravaggio: la sua figura assorta risalta contro lo sfondo scuro, la fronte è corrugata e il viso appoggiato su di una mano con lo sguardo rivolto in basso. Un S. Francesco diverso è quello dipinto da Georges de La Tour: qui la luce gioca un ruolo essenziale. La stanza dove si trova il santo è caratterizzata da un gioco d’ombre, dall’impressione di un’atmosfera dolcissima. Il pittore si distacca dall’iconografia fissata dal Concilio tridentino e lascia che sia la luce di una candela ad evocare la presenza della divinità.
articoli correlati
Rosso e oro: tesori del barocco portoghese
Lanfranco, la vertigine del Barocco
il Dio nascosto
arte sacra contemporanea: la collezione dei Musei Vaticani
consuelo valenzuela
mostra vista il 18 novembre 2003
Alice Neel. I am The Century, è la prima retrospettiva in Italia dedicata alla pittrice statunitense, a cura di Sarah…
L’appuntamento mensile dedicato alle mostre e ai progetti espositivi più interessanti di prossima apertura, in tutta Italia: ecco la nostra…
Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…
A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…
Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…