Circa cento opere tra dipinti e sculture -cui si affianca un cospicuo gruppo di opere fotografiche- rendono imponente l’allestimento consentendo una lettura contestuale tra arti figurative. Il percorso è variegato e ordinato in sezioni che accompagnano il cammino artistico e i cambiamenti socioculturali di fine secolo. A partire dal 1880 l’Italia, spinta dalla recente unità nazionale, si misura con le culture contemporanee europee, con i temi e i linguaggi della “modernità”. L’accelerarsi del processo di industrializzazione, alla fine del secolo, produce in tutto il contesto culturale europeo tensioni, contraddizioni, condizioni esistenziali e psicologiche particolari, che costituiscono il terreno fertile per la nascita delle battaglie che sostengono “l’arte nuova” , rappresentata da opere emblematiche, come quelle di G.Pellizza da Volpedo, Balla, Boccioni, de Chirico, Wildt, per citare alcuni autori.
Il percorso espositivo si articola in tre sezioni:
La crisi del vero e la nascita del decadentismo (Sale dell’ultimo Ottocento: Sala del Voto e veranda Sartorio, le opere sono segnalate da un fiocco bordeaux);
Le seduzioni di Parigi e il cosmopolitismo con Boldini, De Nittis, Troubetzkoy (Sala delle Colonne) Qui si vedono anche i riferimenti all’estetismo europeo da D’annunzio ai fratelli Gouncourt, e da Proust a Tolstoj.
L’utopia del progresso in cui confluiscono la “rivolta simbolista“, il “socialismo divisionista” e i “futuri futuristi“(sala centrale). Qui si nota come l’arte si schiera e rappresenta ciò che succede, è testimone del periodo dell’emigrazione e delle prime lotte socialiste come faceva già da tempo la letteratura. C’è anche l’opera di G. Balla “Lampada ad arco” (proveniente dal New York Museum of Modern Art), e “Fiumana ” di G.Pellizza da Volpedo, due opere molto grandi e rappresentative.
Infine a Medardo Rosso è dedicata una sezione speciale (tra la Sala delle Colonne e la sala principale) nella quale le foto scattate dallo stesso artista sono accostate alle sculture per illustrare i singolari procedimenti di ideazione e realizzazione; veramente molto interessante poiché si può capire da dove abbia preso l’ispirazione l’artista. La mostra è anche accompagnata da numerosi eventi collaterali all’interno della galleria come la mostra-dossier Gabriele D’Annunzio da Roma Bizantina ai successi di Parigi.
La mostra dedicata al Vate è composta da dipinti, opere di grafica, sculture, fotografie e una serie di riviste e documenti. Un ciclo di filmati d’epoca (tra cui la ‘Galatea’ di Sartorio), conferenze, itinerari alla scoperta della Roma di fine secolo, offrono approfondimenti della cultura e delle forme di quel periodo. Non mancano i concerti di musica d’epoca, a cura del Conservatorio di Santa Cecilia. Una vera e propria full-immersion nell’Italia, e più precisamente nella Roma della Belle Epoque .
Interessante e simpatico è stato il Presepe animato (con attori in costume) che ha accompagnato il pubblico per tutta la Galleria durante l’inaugurazione con rappresentazioni, balletti e musica dal vivo.
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Sarebbe stato possibile un percorso della mostra meno cervellotico ?