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fino al 20.III.2011 | Pietro Cascella | Roma, Terme di Diocleziano

di - 3 Marzo 2011
Dopo due anni di restauri, riapre i battenti l’aula
ottagona delle Terme di Diocleziano, nota anche come Il Planetario, anticamente
frigidarium minore dell’esteso complesso termale. Uno spazio dal sapore quasi
mistico, quadrato all’esterno ma ottagonale all’interno, e per l’occasione
illuminato nella parte della cupola da una suggestiva proiezione astrale. Un
tuffo in qualcosa di assolutamente celestiale.

Un’ambientazione
come questa non poteva che accogliere opere magiche. Ed è qui che entra in
gioco Pietro Cascella (Pescara, 1921
– Pietrasanta, Lucca, 2008), con le sue “interrogazioni
cosmiche
”, come lui stesso definiva le sculture dedicate al cielo. Il Planetario
appare così un incontro fra la luce mistica irradiata dalla cupola, le antiche
pareti in mattoni e le opere del pescarese, disposte a raggiera nella parte
centrale dell’edificio. In mostra 16 sculture in tutto, tra marmi bianchissimi,
bozzetti in bronzo, travertino e gessi. Una summa del lavoro di Cascella,
attraverso la quale si può ripercorrere velocemente la produzione dal 1970 al
2007, anno precedente la sua scomparsa.

Sole, luna, meteore, volte celesti,
costellazioni, astri ricorrono continuamente nella sua scultura, con valenze
insieme complementari e antitetiche. Ci appaiono come elementi della natura e
come presenze che la oltrepassano, come fonti di energia e come motivi di
contemplazione, come figure circoscritte e come segni dell’infinito, come
ricordi di imprese spaziali e come luoghi del mistero, come oggetto della
scienza e come origine del mito
”: così descrive il tutto Elena Pontiggia,
curatrice dell’esposizione.


Una
mostra sintetica ma esaustiva, cosmonautica, archetipica, ibrida. Un improvviso
tuffo nell’universo e nel contempo un balzo nelle radici della natura
terrestre. Pianeti, stelle, statue innegianti le antiche Veneri dalle forme
tutt’altro che esili. Opere che esprimono un fortissimo legame con il cosmo in
generale, e con la parte più ancestrale e primitiva dell’uomo.
Osservare il marmo bianco de La Grande Madre-Terra
o La Grande Madre-Terra nello spazio è come fare capolino alle antiche
origini della specie umana, dove il rapporto con le forme naturali, gli animali
e gli astri si presenta mistico e fondamentale.

Tutto
questo raccontato con forme semplici, agglomerati di simboli universali, tenuti
insieme da un’elegante sintesi plastica dei volumi.
E la pietra, definita da Cascella “l’ossatura della terra”, riesce a essere un ottimo punto di
contatto fra questa narrazione degli archetipi, della spiritualità ancestrale,
e l’indole creativa dell’artista. Una mostra che celebra Cascella, la sua idea
dell’universo e dell’umanità, proponendo oltre ad alcuni tra i suoi lavori più
affascinanti, anche una parte audiovisiva intessuta di interviste a coloro che
hanno avuto la possibilità di vivere l’artista.


Un
matrimonio decisamente di gusto quello tra l’importante e suggestivo scenario
dell’aula ottagona e la creatività marmorea dello scultore pescarese.

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Cascella a Chiavari

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a Pietro Cascella

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dal 16 dicembre 2010 al 20 marzo 2011


Pietro Cascella – I segreti del cielo


a cura di Elena Pontiggia


Terme di Diocleziano – Museo Nazionale Romano

Via
Giuseppe Romita, 00185 Roma

Orario: da martedì a domenica ore 9-19.45

Ingresso: intero € 7; ridotto
€ 3,50

Catalogo Electa

Info: tel.
+39 0639967700; archeoroma.beniculturali.it

[exibart]

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