Si è inaugurata lo scorso 17 gennaio, la mostra dedicata a due dei maggiori artisti spagnoli contemporanei, tuttora viventi, Antoni Tapies e Eduardo Chillida. Le opere esposte nelle due grandi sale dell’Accademia di Spagna a Roma, provengono dalla collezione d’arte della società di telecomunicazioni spagnola, Telefonica, che,
Entrambi rappresentano quella corrente artistica che va sotto il nome di Informale e che abbraccia diversi movimenti artistici quali l’espressionismo astratto, l’arte materica o anche la cosiddetta “pittura di azione” come fu definita da taluni la tecnica scelta da Tapies per le sue opere, e che si è sviluppata dalla metà degli anni ’40 fino agli anni ’60 in Europa e negli Stati Uniti. Caratteristica dell’arte informale è l’assenza totale di elementi figurativi o geometrici. La ricerca principale dell’artista è volta dunque all’utilizzo della materia, intesa come elemento essenziale della sua tecnica espressiva che come mezzo capace di rappresentare le pulsioni irrazionali dell’uomo di fronte all’ignoto.
Nei loro lavori, Chillida e Tapies hanno sempre cercato di sperimentare l’utilizzo di materiali diversissimi tra loro; per Chillida si tratta del legno, del ferro, dell’acciaio o dell’alabastro di cui sono composte le sue sculture. Oltre alle sculture presenti alla mostra, numerosi i collages e degna di nota la bellissima serie di disegni di mani disegnate a penna, che riprendono quelle forme arrotondate così ricorrenti nelle sculture di Chillida. Per quanto riguarda Tapies, i cui quadri sono esposti al piano terreno, molto belli il Gran vernis sobre fusta del 1982, grande composizione pittorica in rosso e nero su supporto ligneo e Composiciò d’acrilica del 1980 che ricorda i graffiti di Joan Mirò, un altro grande pittore catalano che lo ha ispirato nella sua ricerca stilistica.
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