Il Museo Napoleonico di Roma tributa in questi giorni tutto l’onore a Napoleone Bonaparte con una mostra che ripercorre le vicende della campagna d’Egitto, negli anni a cavallo tra il ‘700 e l’ ‘800.
Battaglie e piramidi, cavalli e sfingi. Ecco gli scenari che escono fuori dai dipinti esposti nelle sale del Museo. Numerose anche le mappe di città, redatte dai francesi per facilitarsi la presa di roccaforti nemiche come Il Cairo e Alessandria d’Egitto. Un palmo sopra tutti il quadro di Watteau conservato a Valenciennes: una battaglia cruenta, un polverone memorabile e una enorme piramide che protegge e inquieta. Di grandissima qualità anche le opere di Guerin e di Andrea Appiani.
Una spedizione di interesse non solo storico-militare quella fatta partire da Tolone, nel 1798, dal Bonaparte. Una spedizione che ha segnato un’epoca e che si è svolta a cavallo tra il ‘700 dei Lumi e le tinte fosche e romantiche dell’ ‘800. Una spedizione dunque sul filo di un rasoio che vede da una parte la squallida colonizzazione e dall’altra l’illuminato desiderio di esportare dei principi, quelli della Rivoluzione, che solo dieci anni prima si erano affermati proprio in Francia.
L’iniziativa è arricchita dall’idea di creare due cataloghi: uno normale ed uno per soli bambini. Ormai gli esperimenti di avvicinamento di bambini all’arte si rincorrono in tutta Italia: già da tempo Siena ha un Museo per Bambini, Firenze ne ha creato uno in questi giorni nei locali di Palazzo Vecchio, iniziative affini stanno nascendo a Roma. Exibart, come rivista d’arte, non può non rivolgere la giusta attenzione a queste novità. La redazione ha pensato che un argomento simile meritasse una intera rubrica: nei prossimi giorni, a cura di Germana Mudanò, nascerà una sezione interamente dedicata agli intrecci, i punti di contatto, le novità, le iniziative, le politiche che mirano a avvicinare l’arte all’infanzia.
massimiliano tonelli
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