In pratica alla sua prima apparizione nel nostro paese,
piuttosto che optare per una retrospettiva canonica, Kelly compie un atto
critico disinvolto ma pregnante, da profondo conoscitore della storia
dell’arte, indicando in Ingres, oltre che un suo punto di riferimento, un
ideale compagno di cordata, lontano dalla propria riflessione soltanto da un
punto di vista storiografico.
Gli tiene bordone de Chassey,
approcciare questa mostra immergendosi in un’esperienza squisitamente visuale,
lungo un percorso allestitivo ripartito per artista e per sezioni tematiche,
anziché strutturato cronologicamente in base ai momenti di realizzazione delle
singole opere.
Salienti e incontrovertibili risultano in effetti i punti
di contatto tra queste due figure di spicco della storia dell’arte degli ultimi
due secoli, ambiti temporali che solo per comodità vengono considerati
nettamente scissi anche sul piano dei contenuti, essendo invece chiaramente
possibile rinvenire anticipazioni dell’arte novecentesca prima dello scoccare
dell’anno zero.
In questo senso, Ingres è addirittura un proto-modernista
(nel senso greenberghiano), poiché se per un verso si riallaccia scopertamente
a Raffaello,
d’altro canto con le sue opere più importanti e meno retoriche si incarica
altresì di sottoporre la visione a un riduzionismo formale senza precedenti,
nel tentativo di espungere dal quadro, in un colpo solo, la narratività
scenica, la pennellata impulsiva e la soggettività psicologica.
In buona sostanza e malgrado il secolo e più che li
divide,
pervenire a una monumentalità ieratica e autosufficiente della forma, senza
allontanarsi dal piano pittorico in quanto superficie. Ingres lo fa
pionieristicamente, mostrando un’attitudine da collagista ante litteram; Kelly
più consapevolmente, in linea con l’estetica analitica del suo tempo,
presentando la cosiddetta integrity of picture plain in termini espliciti.
Il gran numero di disegni presenti in mostra, compresi
alcuni ritratti realizzati in gioventù da Kelly ed esposti per la prima volta
in questa occasione, non attenua ma anzi approfondisce l’impatto offerto dalla
prima sala, l’unica in cui sono visibili contemporaneamente opere di entrambi
gli artisti, ovvero due dipinti (più due cartoni) del grande francese e un
recentissimo lavoro a pannelli sovrapposti del maestro americano, tratto dalla
serie Curves in Relief, del 2009.
pericle guaglianone
mostra visitata il 18 giugno 2010
dal
19 giugno al 26 settembre 2010
Jean-Auguste-Dominique
Ingres / Ellsworth Kelly
a
cura di Eric de Chassey
Villa Medici – Accademia di Francia
Viale Trinità dei Monti, 1 (zona piazza di Spagna) – 00187 Roma
Orario: da martedì a domenica ore 11-19
Ingresso: intero € 8; ridotto € 5
Catalogo Drago
Info: tel. +39 06676291; fax +39 066761243; stampa@villamedici.it; www.villamedici.it
[exibart]
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