Categorie: roma

fino al 27.X.2007 | Gaia Scaramella | Roma, Z2O Galleria

di - 28 Settembre 2007
Dopo il bombardamento Biennale, in cui la morte falciava concetti dando alla luce armi, teschi, teschi e teschi, il rientro romano non appare molto distante. Il cordone rimane integro e ben legato alla madre. La personale di Gaia Scaramella (Roma, 1979) affronta argomenti quali la religione nel suo sottile rapporto tra sacro e profano, istituzione e persona, potere e sesso. Nuovissimo ciclo datato 2007, tecniche stilistiche differenti, grandi tavole-supporti recuperate da porte, sportelli e vetrine portano l’immagine di frati, vescovi, chierichetti e madonne in posture ieratiche e auliche, contrapposte alle smorfie dei volti che consegnano, in un’aggressiva indagine autoreferenziale, il volto dell’artista, giustificando quel binomio di liturgico e sacrilego che la mostra dichiara sin dal comunicato stampa.
Scaramella viene dall’incisione. È indubbiamente un’artista che utilizza sapientemente le tecniche, le manipola a piacimento, conservando un approccio artigianale responsabilmente elevato. Da qui ai cicli Madonna della Riflessione, Madonna Bianca Immacolata, Madonna nera Immacolata e Il Convento, la lettura rimane formalmente soddisfacente. Ma la smagliatura si avverte in un agitato virtuosismo stilistico, che confonde quelle insite argomentazioni che appaiono superficialmente embrionali. Nella fattispecie, la serie Il Convento è una totemica composizione di dieci tavole avvolte da un grande nero smaltato sgocciolante a comporre la figura di una santa circondata da incisioni di croci e particolari di organi somiglianti a ex voto, che sarebbe stato interessante vedere estrapolati dal contesto. Nel complesso sono lavori fastosi per la composizione iconografica e per la scelta di supporti dalle rifiniture baroccheggianti; uniti a un ambiente saturo danno vita a un allestimento grasso, un miscuglio accatastato che mette alle corde i buoni lavori presenti.
Diametralmente opposti, gli argomenti appaiono generici, laterali, sufficienti. Manca una cura. La circoscrizione specifica avrebbe contestualizzato e valorizzato maggiormente un lavoro potenzialmente ottimo. Ciò ha fatto in modo che ci si trovasse di fronte non a un progetto, ma a una vera e propria presentazione di lavori, tecniche, capacità e argomentazioni, dando di Scaramella una visione eccessivamente ‘giovane’ e randagia. Pezzi interessanti ve ne sono, vanno evinti singolarmente, e lo dimostrano le serie Ante-Poste e Essere e Apparire o Divenire, nelle quali si percepisce un principio di equilibrio fra tecnica, concetto e iconografia che permette la fuoriuscita di un unicum di linguaggio pulito, sintetico e giustapposto. Finalmente svuotato di orpelli in eccesso, Scaramella dimostra la capacità di saper realmente indirizzare la sua attitudine artifex in una maggiormente concettuale e contemporanea. La mostra cresce di qualità con la serie Marionette, purtroppo nascosta, che sorprende positivamente grazie a incisivi e irriverenti collage e polimaterici su carta in un trionfo di animaletti, omini malefici e irriverenti mostriciattoli.

alessandro facente
mostra visitata il 18 settembre 2007


dal 18 settembre al 27 ottobre 2007
Gaia Scaramella – Dio ed Io
Z2O Galleria
Via dei Querceti, 6 (zona Celio) – 00184 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 15.30-19.30 o su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo con testo di Marco Tonelli
Info: tel. +39 0670452261; fax +39 0677077616; info@galleriaz2o.it; www.z2ogalleria.it

[exibart]

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  • A me la mostra è sembrata molto interessante e merita senz'altro di essere vista. Il tema della morte e dei preti mi pare ironico e non offensivo0

  • complimenti per la recensione, tesa e chiara come capita di rado poter leggere. In effetti la mostra ha molti elementi interessanti (le marionette soprattutto), ma nella sua presentazione sembra un po' troppo schiacciata sulla solita provocazione antipretesca.

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